Marine Le Pen vola tra i giovani, la destra francese sfonda nei sondaggi

4 Dic 2014 13:08 - di Girolamo Fragalà

Marine Le Pen vola, la destra gollista – nonostante i veleni e le divisioni – continua a rafforzare il suo vantaggio, naufraga definitivamente la sinistra di Hollande, che rischia un’umiliazione storica e nulla riesce a ridarle ossigeno, neppure le ultime uscite propagandistiche del presidente. «È una stagione finita», dicono i militanti socialisti, rassegnati alla sconfitta, «e quando finisce una stagione è inutile qualsiasi tentativo di aggiustare il tiro». La crisi di consensi è forte, violenta, inarrestabile. Il partito non può contare neppure sulla base storica giovanile, le organizzazioni studentesche che hanno sempre fornito un aiuto importante nelle scuole e nelle università. I giovani, infatti, sono diventati i maggiori sponsor di Marine Le Pen, in testa nei sondaggi in qualunque fascia, dai sedicenti ai trentenni.

Le cifre non lasciano dubbi

Ma veniamo ai numeri, con la destra superstar nelle elezioni politiche in Francia. Se gli elettori andassero ora alle urne – si legge in uno studio realizzato dall’istituto Csa per Le Figaro – la coalizione guidata dall’Ump con i centristi e altri partiti minori si aggiudicherebbe fra i 485 e i 505 seggi, lasciando nel baratro la gauche dell’attuale presidente François Hollande, con appena 56-66 seggi. Fra 14 e 24 i seggi andrebbero invece a Marine Le Pen (Front National). Questi dati si riferiscono a una situazione cristallizzata delle alleanze, che penalizzerebbe la corsa lepenista. Ma è noto che qualcosa si muove anche in questo senso, visto gli approcci di molti esponenti della destra gollista nei confronti del Front Nazional.

L’incognita dei veleni

Il grande partito della destra neogollista ha eletto Sarkozy come nuovo segretario, ma con una percentuale inferiore alle sue attese. L’ex capo dello Stato ha inviato al partito un maxi-assegno da 363.615 euro, per calmare i veleni e rimborsare le penalità relative alla sua campagna elettorale del 2012, che l’Ump aveva anticipato al suo posto. Per Sarkozy, l’elezione alla presidenza dell’Ump è il primo passo verso la riconquista dell’Eliseo nelle presidenziali del 2017. Ma la strada è tutta in salita. Prima di battersi con i candidati degli altri partiti, egli dovrà infatti sfidare gli altri pretendenti interni nelle elezioni primarie. A partire dal popolarissimo ex premier Alain Juppé, che brilla nei sondaggi. Nei giorni scorsi, Juppé è stato fischiato a un comizio di Sarkozy a Bordeaux, suscitando nuovi veleni e imbarazzi. Ma sul suo blog, l’altro “peso massimo” della destra neogollista sembra voler spegnere l’incendio, dicendo di aver appena avuto un «buon incontro» con Sarkozy, segnato «dalla comune volontà di rimettere l’Ump sui binari». Insieme, i due hanno deciso di lanciare un gruppo di lavoro sulle primarie che dovrebbe fornire un rapporto nei «prossimi due mesi».

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