“Triton”? Attira più clandestini e aiuta le coop di Buzzi anche in Sicilia

27 Dic 2014 10:15 - di Guido Liberati

Salvatore Buzzi aveva messo le mani anche su uno dei maggiori centri di accoglienza per immigrati della Sicilia orientale. Da Mare Nostrum a Triton, non c’è differenza. L’ombra di Mafia capitale si allunga stavolta anche sugli sbarchi dei clandestini che ogni giorno arrivano in massa sulle coste dell’Isola. La denuncia arriva dal Giornale che ha spedito un suo reporter in Sicilia. La gestione della struttura di Città Giardino, frazione di Melilli, provincia di Siracusa, è affidata infatti «alle consorziate Abc di Roma, coop sociale satellite della 29 Giugno, e Domus Felicitatis di Melilli, una srl che ha sede in via Brancati, cioè nel centro di accoglienza stesso». In pratica «Buzzi voleva radicarsi nei territori dell’emergenza immigrati. Non ha lasciato nulla in mano ai siciliani». Non a caso, «la regìa complessiva dell’operazione era saldamente in mano al consorzio Eriches 29, uno dei bracci operativi della 29 Giugno». E non finisce qui: «il fascicolo dell’inchiesta di Roma comprende intercettazioni telefoniche in cui Luca Odevaine, ora agli arresti per corruzione aggravata, ex vicecapo di gabinetto del sindaco Walter Veltroni, spingeva per fare accreditare la struttura di Città Giardino». Una miniera d’oro per tutti: «Duecento posti (con punte di 250) per 30 euro al giorno fanno un affare da due milioni e mezzo di euro l’anno per il mondo di mezzo delle coop sociali di Buzzi. E soltanto a Melilli, che sarebbe diventata la testa di ponte siciliana di Mafia capitale».

A Natale sbarcati in 1300. Gasparri: siamo il paradiso dei clandestini

Ma dietro il business dei soccorsi, l’emergenza continua. Nei giorni di Natale, sono state 1300 le persone alle quali è stato prestato soccorso a sud di Lampedusa e che sono state trasbordate sulle navi della Marina militare. In particolare, in 865 sono arrivati nel porto di Messina, e in 364 in quello di Pozzallo, nel ragusano. Tra le tante odissee, quella di una giovane nigeriana che ha partorito un bimbo sulla nave Etna. Un altro migrante con sintomi della malaria e della Tbc, è stato messo in isolamento, in attesa di essere trasferito in una struttura sanitaria attrezzata a curarlo non appena la diagnosi sarà certa. Un’emergenza sulla quale è tornato Maurizio Gasparri. «Mare Nostrum continua più di prima – attacca il vicepresidente del Senato – confermando che abbiamo dei bugiardi al governo, che preparano i banchetti per i successori di Buzzi, Odevaine e compagni, arricchitisi grazie alle politiche governative che hanno moltiplicato il numero dei clandestini. Siamo alla resa perenne, alla vergogna totale. Hanno mentito e continuano a farlo. Non c’è l’Europa, Triton è un nome senza senso. È Mare nostrum for ever. Siamo – conclude Gasparri – per colpa di Renzi e compagni il paradiso dei clandestini, delle coop del malaffare e l’inferno degli italiani».

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