Gli “affari” immobiliari della Farnesina: prezzi stracciati a go go

1 Dic 2014 18:42 - di Antonella Ambrosioni

Chi dice che gli affitti sono saliti alle stelle? Basta andare sul sito della Farnesina per verificare come il suo ingente patrimonio immobiliare – vere perle in tutto il mondo – siano affittati a prezzi irrisori ad “affittuari” spesso improbabili, incomprensibilmente beneficiati da tariffe da case popolari. C’è da rimanere basiti e sconcertati: invece di trarre linfa vitale per le casse italiane, tutti ci guadagnano tranne lo Stato. Il patrimonio del Ministero degli Esteri conta 297 immobili ma solo una cinquantina sono in affitto. Si tratta di immobli di lusso nelle più importanti metropoli del mondo, ma l’incasso è solo di 1,2 miloni l’anno. Passi per le nostre sedi diplomatiche, naturalmente, per gli istituti di cultura italiana all’estero, ci mancherebbe, tra tutti le sdi della Società dante Alighieri che diffonde la cultura italiana nel mondo,ma altri locatari gridano vendetta.

Prezzi inverosimili

Spicca a Washington una società per azioni, l’Italian Food & Beverage Inc., che ha ottenuto l’albero della Cuccagna: in concessione 170 metri quadrati nel cuore del quartiere diplomatico per appena 300 euro mensili. Colpisce poi Palazzo del Bulacco, una villa neoclassica ad Alessandria d’Egitto. Qui un tempo c’era la sede del consolato italiano, ma ora sventola lo stemma di Intesa San Paolo. L’affitto di 3.800 euro al mese è un affare colossale, se si pensa che l’immobile misura 1.300 metri quadrati. Cogliendo fior da fiore troviamo un altro caso scandaloso: l’immobile in Avenue France a Teheran di proprietà dell’ambasciata italiana : 1.685 metri per 20 euro al mese d’affitto. Il prezzo si deve alla destinazione d’uso -spiega Il Fatto Quotidiano che ha rilanciato il caso: «l’ambasciata è infatti proprietaria della sola cattedrale di rito latino di tutta l’Iran. Se dentro i confini nazionali è peccato fare pagare Imu e Tasi agli immobili religiosi, fuori si concedono a prezzi irrisori intere chiese».

Gli eredi di Bonelli nel centro di Praga

Poi troviamo anche inquilini particolari: a Praga l’inquilino dell’appartamento accanto all’Istituto di cultura è il legale rappresentate di Alchymist group, società che gestisce 4 tra alberghi super-lusso e Spa nella capitale ceca. L’azienda è stata creata da Sergio Bonelli, figlio di Gianluigi, l’inventore di Tex Willer. Anche qui ci sembra di sognare: mille euro lordi per 183 metri quadrati a Malà Strana, il quartiere più ricercato della città boema. Detto altrimenti, sono 5,80 euro al metro quadrato, la metà del valore di mercato. La Fondazione meditarrnea Elisa Chimenti non si sa per quali meriti particolari paghi un affitto di 180 euro al mese al centro di Casablanca. Altri casi assurdi sono i tanti canoni agevolati destinati ad onlus, associazioni o scuole disparate. Ad esempio un doposcuola privato  (34 alunni nel 2012) e l’associazione che lo gestisce in centro a Parigi: due locali per un totale di 400 metri a 300 euro lordi al mese. O la potentissima associazione Fediba di Buenos Aires, affitto corrisposto  73 euro e rotti l’anno. Ultima “chicca” il Consolato italiano di Lucerna, che percepisce un canone di 100 euro per permettere all’equivalente svizzero di Telecom di “impiantare un palo telefonico nella proprietà demaniale”. Quando si dice, il senso degli affari…

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