Il “vizietto” della sinistra: “punire” chi ha una casa. La prova del 9 c’è…

5 Nov 2014 17:10 - di Antonella Ambrosioni

Il “vizietto” è stato scoperto: andare al governo e mettere tasse sulle case è un automatismo comune di tutta la sinistra e non solo italiana.  La prova del nove arriva dal Regno Unito dove uno dei  volti  più in vista e popolari della tv britannica, Griff Rhys Jones, s è detto pronto ad espatriare nel caso in cui alle elezioni del maggio 2015 vincano i laburisti e impongano, come è nel loro programma, una nuova onerosa tassa sulla casa. Insomma anche gli inglesi giudicano odiose le tasse sugli immobili e anche la sinistra britannica si ostina a tartassarli, infischiandosene delle ripercussioni sulle famiglie.

Anche nel Regno Unito la sinistra punisce i proprietari di case

Il  famoso personaggio tv che è anche scrittore e autore di numerosi documentari per la Bbc, ha aggiunto che andrebbe probabilmente all’estero e comprerebbe «un imponente palazzo» piuttosto che restare in patria e sborsare migliaia di sterline per la sua abitazione a Fitzrovia, nel centro di Londra. Anche i cittadini inglesi vengono presi per i fondelli come noi. La sinistra renziana che con una mano dà e l’altra toglie, in una partita di giro di coperture di spesa pagate inevitabilmente da chi già soffre per una fiscalità esasperata, non ha il copyright del “gioco delle tre carte”, a quanto pare. I laburisti inglesi hanno in serbo la cosiddetta mansion tax che letteralmente vuole dire “tassa sui palazzi” e qundi sembrerebe essere contro i ricchi ma in realtà il giochetto è più ambiguo.

Si scrive “tassa sui palazzi” ma si colpiscono famiglie e pensionati

 

Molte famiglie inglesi in questi anni hanno salvato dal degrado appartamenti che altrimenti si sarebbero svalutati, restaurando e ristrutturando di tasca propria con molti sacrifici, spesso sacrificando liquidazioni e pensioni. Ora accade che questi appartamenti ristrutturati anni fa siano proprio nel mirino dei laburisti, che oggi li considerano “palazzi”, come se si trattasse di resisdenze storiche. Per questo c’è molto malumore da quelle parti. Il nome di questa tassa è ambiguo e coinvolge anche famiglie e pensionati. Il 10% di immobili a Londra per un valore di oltre 2 milioni di sterline – termine dal quale si dovrebbe inasprire il prelievo – non superano le due camere da letto, per intenderci. Lo stesso anchor-man televisivo spese un patrimonio per la sua residenza: perché – pur essendo un uomo benestante – dovrebbe pagare di nuovo una cifra colossale per la quale anni fa si indebitò? Possibile che questa sinistra stantia consideri sempre e comunque un “proprietario” puchessia un pollo da spennare, un nemico, un porto sicuro su cui fare cassa?

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