Renzi perde il gradimento degli italiani: giù di 7 punti in un mese

3 Nov 2014 10:44 - di Alessandra Danieli

Meno sette punti percentuali in un mese. Crolla la fiducia degli italiani nei confronti di Matteo Renzi: la luna di miele tra i cittadini e il premier “che va di corsa” comincia a scricchiolare anche se la popolarità del premier è ancora molto alta. L’ultima rilevazione di Ipsos realizzata in esclusiva per il Corriere della Sera fotografa un calo vistoso di  di gradimento che in un solo mese scende dal 61 al 54 per cento, un calo di sette punti da settembre di cui, neanche a dirsi,  super-Matteo non si cura esibendo il consueto ottimismo della volontà. Sprezzante con la minoranza interna («Vogliono andare con la sinistra radicale? Facciano pure, certo non mi tolgono il sonno»), va avanti come un rullo compressore.

La sinistra non si fida

Lo studio di Nando Pagnoncelli mette in luce i movimenti interni all’elettorato e prende in considerazione la fiducia degli italiani nei leader dei sei principali partiti e movimenti politici. Al secondo posto si piazza Matteo Salvini (28 per cento), al terzo Silvio Berlusconi (24 per cento), seguono Angelino Alfano (22 per cento), Beppe Grillo (19 per cento) e Nichi Vendola (15 per cento). Interessante l’identikit dei potenziali elettori: se gli altri leader confermano la fidelizzazione dei propri elettori di riferimento, poco inclini a fidarsi degli avversari, Renzi fa eccezione e gode della fiducia del 74 per cento degli elettori centristi, della metà degli elettori di Forza Italia e di un ragguardevole 25 per cento dei grillini. Insomma il presidente del Pd vanta una variegata trasversalità nei consensi ma risulta decisamente poco gradito al tradizionale bacino elettorale di centrosinistra che lo giudica inaffidabile e troppo vicino al nemico Berlusconi per stile e liberismo economico.

Il premier non buca tra i giovani

Un altro dato sorprendente viene dal profilo degli estimatori del premier che deve la sua fortuna alla sovraesposizione mediatica e alla retorica della rottamazione: studiando il bacino elettorale, il sondaggio di Nando Pagnoncelli evidenzia che Renzi ottiene una fiducia più elevata rispetto alla media tra i ceti più popolari, le persone meno giovani e meno istruite, i pensionati, i residenti nei piccoli Comuni e i cattolici praticanti. Insomma il premier non seduce i giovani e le persone più istruite che preferiscono altri modelli. Troppi fronti aperti, a partire dal muro contro muro con i sindacati, troppi spot pirotecnici che hanno difficoltà a tradursi in provvedimenti concreti uniti a una situazione crescente di incertezza per la recessione economica hanno cominciano a stancare gli italiani la cui pazienza non è infinita.

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