Pingitore porta in teatro i dentoni di “Matteo premier” l’alieno

6 Nov 2014 11:42 - di Antonella Ambrosioni

Ce l’aveva promesso un mese fa in occasione del compimento dei suoi 80 anni e ora mantiene la parole: torna la satira di “Ninni” Pingitore, caposcuola del cabaret doc di una destra anarchica e libertaria come fu quella del Bagaglino e che ora ci manca moltissimo. «Non vi preoccupate tornerò», aveva detto. «Torno al Salone Margherita e ci porto pure Renzi». A raccontare la “rinascita” dello storico locle di via Due Macelli lo è Pier Francesco Pingitore, che, a quattro anni dall’ultimo spettacolo da lui ideato e diretto A rotta di collo, torna al Salone Margherita inaugurando la prima stagione diretta da Enzo Iacchetti con uno spettacolo nuovo di zecca, dal titolo La grande risata.

Il premier venuto da un altro pianeta

In scena dal 10 dicembre al 6 gennaio, vedrà protagonisti i fuoriclase della sua “scuderia”, Pamela Prati, Martufello e Mario Zamma.  In un’affollatissima conferenza stampa gli chiediamo che spettacolo sarà, quali i politici più “attenzionati” in questa nuova era politica. «Sarà uno spettacolo alla “mia” maniera – risponde il regista – con satira politica e di costume». Chi conosce il suo stile sa che pur con il fioretto non la farà passare liscia ad alcuno. Soprattutto a Renzi. «Porto in scena anche il Presidente del Consiglio», promette – come tutti speravano-  e ci dà un’“assaggino” della sua chiave di lettura del personaggio. Lo interpreterà Demo Mura , ma ancora è un work in progress. «Per ora – racconta Pingitore – lo stiamo ancora studiando. Alcune caratteristiche fisiche vengono naturalmente fuori, dai dentoni al modo di parlare. Ma soprattutto Renzi sembra un personaggio che arriva da un altro pianeta. Su di lui si possono avere giudizi positivi o negativi, ma che sia un alieno rispetto ai politici tradizionali è incontrovertibile. E proprio questa sua “alienità” cercheremo di rendere in scena».

La politica della bacchetta magica

Intanto in attesa di dicembre Pingitore non se ne sta con le mani in mano e il prossimo 25 novembre debutterà al Teatro Manzoni una sua piéce con Giancarlo Magalli dal titolo La botta in testa: è quella che ci sta dando Renzi?, gli chiediamo scherzando: «Ah, ah! Non so se ce la sta dando o stia facendo finta di darcela. So solo che quanto a chiacchiere ne fa tante…».  «Penso che il connotato distintivo dell’attuale momento politico sua l’indecisione», dice. «Un connotato  allarmante, visto che non sembra esserci una direzione e una determinazione delle direttrici politiche. L’elemento più grave è che chi governa sembra che non sappia esattamente cosa fare. Si parla spesso di politica degli annunci, io direi che si tenta di fare la politica della bacchetta magica… Un po’ alieno e forse anche un po’ mago (o vorrebbe esserlo): attendiamo con ansia il Renzi secondo Pingitore!

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