Il Papa in Turchia, luogo simbolo del dialogo interreligioso

28 Nov 2014 15:05 - di Giulia Melodia

Un viaggio apostolico annunciato da tempo, il sesto del suo pontificato, quello del Santo Padre in Turchia. Una missione delicata, indetta per incrementare il dialogo tra le culture, quella del Pontefice, atterrato da poco all’aeroporto internazionale della capitale Ankara, e subito riunitosi in colloquio privato col presidente della repubblica turca Recep Tayyip Erdogan, che lo ha ricevuto nel Palazzo Presidenziale, dove incontrerà anche il primo ministro Ahmet Davutoglu.

I punti cardine del viaggio apostolico

Ma, al di là dell’agenda ufficiale e degli appuntamenti istituzionali di rito, il motivo principale della trasferta del Papa è l’incontro con il patriarca ortodosso ecumenico di Costantinopoli, Bartolomeo I, con cui Bergoglio si vedrà per la terza volta quest’anno, sempre nel segno della pace e dell’unità dei cristiani. O meglio, a favore del dialogo interreligioso e della collaborazione tra le chiese, soprattutto in considerazione della delicata questione in Medio Oriente e della viva preoccupazione per il dramma delle persecuzioni inflitte in diverse aeree del mondo alle diverse miniranze religiose. «Sentiamo il bisogno di lavorare insieme e di pregare insieme per l’unità delle nostre Chiese antiche rispettate da noi tutti – ha detto Bartolomeo I ai microfoni di Tv2000 – Perciò siamo andati a Gerusalemme a pregare sulla tomba di Gesù per l’unità e per la pace nel mondo, specialmente in Medio Oriente”. Ora – ha aggiunto il Patriarca – «questo nostro incontro qui, il nostro quarto dalla sua elezione, dimostra come siamo vicini l’uno con l’altro e decisi a lavorare insieme per l’unità e per la pace. Il mondo, ha sottolineato il Patriarca in conclusione – ha bisogno di entrambe le cose». E a suggello dell’importanza del dialogo interreligioso, e della collaborazione sinergica tra le diverse chiese, il Pontefice come dedica nel Libro d’Oro al Mausoleo dedicato ad Ataturk, il padre della patria turca, ha scritto: «Formulo i voti più sinceri perché la Turchia, ponte naturale tra due Continenti, sia non soltanto un crocevia di cammini, ma anche un luogo di incontro, di dialogo e di convivenza serena tra gli uomini e donne di buona volontà di ogni cultura, etnia e religione». Sabato il pontefice partirà alla volta di Istanbul, dove visiterà il museo di Santa Sofia e la moschea Sultan Ahmet. Quindi, dopo la celebrazione della Santa Messa nella Cattedrale Cattolica dello Spirito Santo, e la preghiera ecumenica nella chiesa patriarcale di San Giorgio, si terrà l’incontro privato con sua santità Bartolomeo I nel Palazzo Patriarcale.

 

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