10 euro al mese per abitare a Villa Ada: la mappa dell’abusivismo a Roma

20 Nov 2014 16:36 - di Ginevra Sorrentino

Chi pensava che la guerra delle occupazioni abusive riguardasse solo anonimi palazzoni popolari disseminati qua e là nelle lande periferiche delle diverse città del Bel Paese sarà costretto a ricredersi. La mappa dell’ennesimo scandalo legato agli insediamenti illeciti porta, infatti, ai luoghi più suggestivi della capitale: ai suoi giardini storici. O meglio, alle dimore dei custodi nei parchi pubblici di Roma, detenute in nome di incarichi scaduti, di ex parentele con l’allora guardiano, insomma di millantati crediti legati a un vuoto normativo in materia di sgomberi che non consente alla proprietà di intervenire e di riassegnare l’incarico di custode a nuovi, legittimi destinatari: con buona pace della sicurezza pubblica e dei proventi economici capitolini. A complicare il quadro il fatto che ogni proprietà può attenere alla competenza di referenti diversi a cui rivolgersi.

Ex custodi e parenti: abusivi per pochi euro al mese

E così, magari ruderi decadenti all’esterno, ma lussuose dimore ristrutturate all’ultimo grido all’interno, questi ambìti siti vengono occupati per dinastie alla modica cifra di pochi euro mensili. Quando non finiscono preda di famiglie rom, magari abusive al quadrato. A ricordarcelo una volta di più, tanto per rigirare il coltello nella piaga sanguinante più che mai in queste settimane, è la Repubblica, che in un articolo che parte dalla denuncia di un consigliere cinque stelle dedicato allo spinoso argomento, cita tra i casi più eclatanti quello di Villa Ada, occupata – scrive il quotidiano – per appena «dieci euro al mese dalla ex moglie dell’ex direttore del servizio Giardini», rimasta ad abitare lì anche dopo la morte del coniuge.

Da Villa Ada a Villa Fassini: ecco le occupazioni di lusso

Ma non c’è solo Villa Ada. Accanto al suo clamoroso caso figurano le non meno eclatanti occupazioni di Villa Fassini sulla Tiburtina, la cui casa del custode è finita in mano ai rom “ereditata” – spiega la Repubblica – dopo una famiglia che lì viveva agli arresti domiciliari; di Villa Celimontana; di Porta Metronia, con le case di servizio sede abitativa di ex custodi in pensione; del Parco di San Sebastiano, dove risiede una famiglia con un ragazzo disabile. E i riflettori al momento sono semplicemente accesi, ma non ancora puntati, sulla dimora di Villa Pamphili, il cui guardiano è quello regolarmente incaricato: ma presto dovrebbe andare in pensione…

 

 

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