Il leader della Lega: o la condanna della violenza è unanime oppure mi fermo

10 Nov 2014 13:05 - di Alessandra Danieli

«O tutti, senza se e senza ma, condannano e rifiutano qualsiasi tipo di violenza, oppure io mi fermo». Parola di Matteo Salvini a due giorni dall’aggressione di Bologna, condannata con timidezza sospetta da alcuni esponenti politici che hanno avvalorato la tesi della provocazione, sostenuta dagli aggressori dell’estrema sinistra. «Io faccio il mio lavoro che è di controllare come si spendono i soldi pubblici –  ha detto nel corso de La telefonata di Belpietro su Canale 5 – il 99% del mondo normale  ha espresso solidarietà. Qualche minoranza ha detto che io sono andato lì con l’intento di farmi ferire: “Beh, questi si commentano da soli”».

Se fosse successo a Renzi?

«Non cerco voti sui rom, semplicemente mi secca che il denaro pubblico sia dato a persone che poi rispondono con gli schiaffi», ha aggiunto riferendosi a un precedente episodio in cui è stata schiaffeggiata una consigliera comunale del Carroccio che aveva tentato di visitare il campo. «E  mi domando – ha aggiunto Salvini – se per caso a essere schiaffeggiata fosse stata una consigliera di sinistra e a essere distrutta fosse stata l’auto di Matteo Renzi, quale reazione ci sarebbe stata? Quale pandemonio, quali interrogazioni parlamentari e quali servizi nelle televisioni di tutto il mondo! E invece se a prendere gli schiaffi è una consigliera leghista e a essere distrutta è l’auto di un leghista, allora per qualcuno quasi ci sta. Questo è preoccupante».

Qualcuno in alto ha sbagliato

Il segretario della Lega ha descritto con preoccupazione l’escalation di violenza nei confronti del Carroccio: l’aggressione a Bologna, la sede della Lega di Trento attaccata, una stella a cinque punte con minacce sulla sede della Lega di Parma, «c’è un bruttissimo clima».  Quanto al mancato intervento della Polizia durante la visita al campo nomadi di Bologna, Salvini ha voluto chiarire le accuse dei giorni scorsi: «Io non me la prendo con i poliziotti, poveretti, che a volte si prendono calci, pugni e sputi e poi si vedono questi ragazzotti di nuovo in strada. Non ce l’ho con le forze dell’ordine ma qualcuno in alto ha sbagliato». Poi è tornato a puntare l’indice contro il ministro dell’Interno: «È  chiaro che se questo qualcuno è il ministro Alfano, che usa le navi della Marina per aiutare gli scafisti a portare in Italia i clandestini, non è che mi posso aspettare molto».

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