In una moschea di Sofia i ragazzi giocano a decapitare i cristiani

4 Nov 2014 17:47 - di

Piccoli jihadisti crescono e si esercitano nella tecnica delle decapitazioni. Fatto grave ed inquietante. Anche perché accade in Bulgaria. Cioè in Europa. Fatto che, perciò, fa discutere. Tutto parte, per l’appunto, dalla Bulgaria dove, in un video diffuso su internet, alcuni ragazzi di religione musulmana, per lo più giovanissimi, giocano nella moschea di un quartiere rom di Sofia simulando decapitazioni di prigionieri.

I “prigionieri” decapitati per gioco

Un gioco tutt’altro che innocente, perché i condannati alla decapitazione sarebbero infatti, nella finzione ludica messa in atto dai giovanissimi, proprio prigionieri cristiani. E l’assassinio rituale, conseguente alla cattura, verrebbe compiuto da guerriglieri dello Stato Islamico. Se un bel gioco dura poco, questo che bello non è, e neppure può definirsi gioco, dovrebbe essere del tutto proibito. Soprattutto perché proprio di adolescenti si tratta. Per questo lascia addirittura esterrefatti la risposta data a precisa domanda della Radio nazionale bulgara dal muftì principale dei musulmani di Bulgaria. Mustafa Hadji interpellato sull’argomento ha infatti spiegato di non essere in grado di controllare tutto. «Non abbiamo dei meccanismi – ha detto il muftì – per controllare quello che succede nelle moschee».

Risposta davvero inquietante

Risposta che lascia basiti. Intanto perché proveniente da un religioso. E poi perché avvalora l’ipotesi che le moschee islamiche, alcune in special modo, non siano soltanto luoghi di culto e di preghiera. L’attenzione ai giovanissimi e al loro modo di esprimersi deve essere infatti massima e finalizzata a trasmettere i valori universali di tolleranza e non , come sembra accadere in casi come questo, incitamenti all’odio e alla sopraffazione di chi non professi lo stesso credo.

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