Front national, il congresso incorona la “terza” Le Pen alla vicepresidenza

29 Nov 2014 11:29 - di Gloria Sabatini

Ha vinto sbaragliando la concorrenza. Il quindicesimo congresso del Front national che si è aperto a Lione ha incoronato vicepresidente del partito la giovanissima nipote di Marine Le Pen, la ventiquattrenne Marion Maréchal. Un altro segnale di rottura con la vecchia nomenclatura. I numeri parlano chiaro confermando che da quarant’anni la destra francese porta il marchio di famiglia del fondatore. L’enfant prodige, convinta dal nonno Jean-Marie a scendere nell’agone politico, è stata la più votata con un sorprendente 80%, superando Louis Aliot, compagno della leader del partito (76%), Steeve Briois (70%).

La scalata della nipotina

Soltanto quarto, contro ogni previsione, il braccio destro tuttofare della leader, il trentatreenne Florian Philippot, che i pronostici della vigilia davano come il principale competitor nel duello con Marion. Portavoce di una linea liberal conservatrice e meno oltranzista, alcuni trovano la neo vicepresidente del partito un po’ dura, è il tratto atavico dei Le Pen!, ma la biondina di famiglia è sempre misurata e mai aggressiva. «È coraggiosa, onesta, franca, una superdotata della politica», dice di lei la zia  che – come scrive Le Monde  –  ha bisogno della nipotina (che il fondatore del Fn teneva tra le braccia in un manifesto elettorale nel lontano 1992)  per rivolgersi all’elettorato più conservatre del Sud-est.

Il duello della vigilia

La scelta del numero due non è stata indolore  e ha visto nei giorni scorsi consumarsi un duello acceso tra Florian, braccio destro tuttofare di Marine, e Marion, la più giovane parlamentare della V Repubblica. Come ha raccontato per primo Le Canard enchaîné, Marion non ha ottenuto il diritto di parola al congresso. Quando le hanno chiesto la ragione, ha risposto sorridendo “Domandatelo al vicepresidente”. È stato infatti Philippot, da vicepresidente in carica, a negarle il palcoscenico, ufficialmente perché la giovane promessa non fa parte del direttivo, in realtà per toglierle visibilità e frenare la sua ascesa fulminea. Tutto inutile.

La corsa verso l’Eliseo

Da Lione il Front national, che con un crescendo di successi elettorali ha sedotto un terzo dei francesi, scalda i muscoli per strappare l’Eliseo all’ex campione socialista François Hollande a corto di cartucce. Da mesi Marine Le Pen si allena per raggiungere il traguardo dopo aver rinnovato il partito, ormai lontano anni luce dalle parole d’ordine della stagione targata Jean-Marie. Sovranità monetaria, patriottismo e identità nazionale, la figlia cadetta ha sdoganato il Front national dalle derive radicali e xenofobe con una svolta che ha conquistato anche i gauchisti delusi. Quadruplicati gli iscritti in tre anni, da ventimila a ottantamila, chiama a raccolta il popolo bleu-Marine per consolidare la rupture  e inaugurare la lunga marcia verso l’Eliseo.

Il referendum per uscire dall’Ue

Non più soltanto l’uscita dall’euro, il marco travestito imposto da Berlino, adesso, con piglio decisionista, Marine va oltre e propone l’uscita dall’Unione europea, «se i francesi lo decideranno per referendum, una volta conquistato l’Eliseo». Sarà l’addio all’Europa delle banche e della grande finanza  la carta che la figlia d’arte si giocherà davanti ai delegati frontisti come primo impegno una volta conquistata la presidenza della Repubblica. E c’è da scommetterci che questo sarà il tema portante della due giorni lionese.

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