Conferenza Ue a Roma: si parla di tutto ma per i marò bastano solo tre righe…

7 Nov 2014 19:13 - di Giorgia Castelli

Solo tre righe per i due marò. Le conclusioni della Conferenza interparlamentare di politica estera, sicurezza e difesa comune riunita in una due giorni al Senato ha affrontato i temi più disparati della politica estera. Ma ha riservato solo poche parole alla vicenda dei due fucilieri italiani, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone detenuti ingiustamente in India dal 2012.

Che cos’è la Conferenza interparlamentare Ue

La Conferenza, istituita su impulso della Conferenza dei presidenti dei Parlamenti dell’Unione europea e dotata di un proprio regolamento, è composta da rappresentanti dei Parlamenti degli Stati membri dell’Ue e del Parlamento europeo e prevede la regolare partecipazione dell’Alto Rappresentante dell’Unione europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza. Ha la responsabilità di esercitare il controllo parlamentare nell’ambito della politica estera, di sicurezza e di difesa comune. Alla riunione, la quinta a Roma nell’ambito della dimensione parlamentare del semestre di presidenza italiana del Consiglio dell’Unione europea, hanno partecipato le delegazioni parlamentari dei Paesi membri della Ue, del Parlamento europeo, dei Paesi candidati alla Ue e dei Paesi europei della Nato. Per un totale di 260 persone.

Il nutrito gruppo italiano

L’Italia è stata ben rappresentata, in prima linea:  l’Alto Rappresentante per la politica estera, Federica Mogherini, il ministro degli Affari esteri Paolo Gentiloni, il ministro della Difesa Roberta Pinotti, il sottosegretario alla Difesa Domenico Rossi, i presidenti delle Commissioni Affari esteri e Difesa del Senato e della Camera (Pier Ferdinando Casini, Fabrizio Cicchitto, Nicola Latorre e Elio Vito). Sono intervenuti anche i presidenti delle Camera e Senato, Laura Boldrini e Pietro Grasso.

Le conclusioni della Conferenza

1) Pieno appoggio all’Alto Rappresentante per la politica estera Mogherini e all’obiettivo di un consolidamento della politica estera e di sicurezza comune.

2) Sostegno all’Operazione Tritone.

3) Sul Medio Oriente si chiede che riprendano i negoziati per un accordo finale basato sulla soluzione dei “due Stati”: Israele e Palestina.

4) Conflitto ai confini tra Siria e Iraq: espressa la più ferma «condanna delle pratiche orrende di inseminazione forzata, traffico di esseri umani, esecuzioni pubbliche e schiavitù sessuale» e necessità di un forte impegno Ue nel contrastare le milizie Isis.

5) Per l‘Ucraina ribadita la condanna dell’intervento militare russo e dell’«annessione illegale» della Crimea.

6) Una sessione è stata dedicata alla Libia.

Tre righe per Girone e Latorre

Solo a margine dei documenti, le delegazioni Ue riunite a Palazzo Madama hanno ribadito infine la loro «profonda preoccupazione» per la situazione dei «due militari italiani, cittadini della Ue» detenuti in India da febbraio 2012, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, anche in considerazione delle preoccupanti condizioni di salute di Latorre: nel documento si sottolinea la necessità che il caso venga risolto nel pieno rispetto del diritto internazionale, a partire dalla Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare (Unclos).

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