Il centrodestra discute, coalizione da rifondare. Con Salvini leader?

24 Nov 2014 10:23 - di Francesco Severini

Nel centrodestra uscito sconfitto e diviso dalle regionali ora la parola d’ordine sembra essere quella dell’unità. Maurizio Gasparri ad Agorà pone l’accento sulla necessità di ricostruire una coalizione di centrodestra credibile e, quanto alla leadership, avanza dubbi sulla figura di Matteo Salvini che, afferma, non gli sembra “unificante”.

L’inagibilità politica di Berlusconi

Sul voto regionale, a suo avviso, ha pesato anche l’inagibilità politica di Silvio Berlusconi. L’alternativa non può essere tuttavia né una politica troppo urlata né una politica scissionista perché in questo modo il centrodestra non tornerà a vincere. Sulla futura leadership Gasparri sottolinea che non nascerà dal casting ma dal consenso della gente e ammette che una disaffezione degli elettori azzurri può essere stata determinata dall’atteggiamento troppo morbido di Forza Italia nei confronti di Renzi.

La Lega da sola fa perdere il centrodestra

Sul Mattinale Renato Brunetta si rivolge alla Lega di Salvini: uniti vinciamo, ma se la Lega va da sola fa perdere il centrodestra. Quanto ai voti persi da Forza Italia sono dovuti all’eccessivo senso di responsabilità di un partito al cui leader è impedita la libertà di parlare alle piazze.

Alfano non vuole la Lega

Una visione opposta quella di Angelino Alfano, che difende la permanenza in maggioranza del suo Nuovo centrodestra il quale, afferma, ha avuto un buon risultato al Sud mentre Salvini può vincere al Nord solo se il centrodestra si rassegna ad essere perdente. Sulla stessa lunghezza d’onda Maurizio Lupi: “Non è rincorrendo Salvini che si recuperano i milioni di voti persi dal centrodestra”.

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