Carrara, sotto accusa un argine costruito male. Ma non i politici Pd…

6 Nov 2014 21:18 - di Redazione

Se la conta dei danni deve ancora cominciare, la caccia al colpevole dell’alluvione a Carrara è già nel vivo. Il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, ha annunciato una commissione d’inchiesta ma, prima che gli esperti si mettano al lavoro, ha messo in fila qualche indizio per indicare dove andare a cercare i responsabili: il torrente Carrione ha esondato a causa del crollo di un argine che «non era imbrigliato come avrebbe dovuto essere – ha detto – ed è stato costruito non secondo il progetto conforme».

Dall’argine del torrente Carrione “filtrava acqua”

Ma che quel muro avesse dei problemi si sapeva già. «Avevo avvertito tutti quelli che dovevano sapere – ha raccontato Giorgio Vanelo, titolare di una ditta che si trova proprio di fianco al luogo del crollo – scrivendo lettere prima al Comune, poi alla Provincia in cui spiegavo che da quell’argine filtrava l’acqua». Come i lavori siano stati appaltati, chi e come li abbia eseguiti lo accerterà la magistratura. Il procuratore Aldo Giubilaro, che indaga per disastro colposo, ha annunciato anche una possibile svolta in una seconda inchiesta che riguarda il crollo sempre di un argine del Carrione, nel novembre 2012.

La Regione dichiara l’emergenza

Rossi ha spiegato che la Regione dichiarerà «l’emergenza regionale» per poter realizzare con criteri di estrema urgenza 234 opere, per 140 milioni, contro il rischio idrogeologico, che per vari motivi non sono ancora partite ma per le quali ci sono già i fondi. La conta dei danni non c’è: «Non siamo ancora in grado di farla – ha detto il sindaco di Carrara, Angelo Zubbani – Certamente sono ingentissimi, si tratta di milioni, di una cifra superiore a quella per le due alluvioni del 2012».

I tifosi dello Spezia  in aiuto dei “rivali”

In città la situazione migliora piano piano. Le trenta persone che hanno dormito nel centro d’accoglienza sono state trasferite in albergo. Gli altri 400 sfollati già da mercoledì avevano trovato ospitalità da amici e parenti. L’acqua sta defluendo lasciando una coltre di fango. Di fronte all’emergenza, anche un’acerrima rivalità sportiva è stata messa da parte. I tifosi dello Spezia calcio sono corsi in aiuto dei rivali cugini, indossando stivali e impugnato badili per ripulire dal fango alcuni quartieri di Marina di Carrara.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *