Berlusconi: «Per il bene del Paese il centrodestra deve tornare unito»

15 Nov 2014 20:18 - di Laura Ferrari

Anche nel centrodestra «speriamo che qualcuno arrivi a essere riconosciuto come leader maximo di tutti i partiti che possono fondersi assieme». Lo ha detto Silvio Berlusconi parlando alla presentazione del libro di Michaela Biancofiore, all’Unione del commercio di Milano. Il Cavaliere ha auspicato una ricomposizione anche se, al momento «il centrodestra è in difficoltà nel confrontarsi con la sinistra che ha un nuovo protagonista che ha cambiato la vecchia sinistra». Rispondendo a una domanda sui rapporti con l’Ncd di Angelino Alfano, il leader azzurro, ha spiegato che riunire tutto il centrodestra oggi diviso «è una necessità, un dovere e anche un mio augurio». Da qui la richiesta che «dopo le divisioni personali si lavori tutti insieme per ragioni superiori». Il futuro leader? «Cerco sempre qualcuno che possa continuare» dopo di me alla guida di Forza Italia ma «non sono io che devo indicare il mio successore, è la gente che deve farlo credendoci». Secondo Berlusconi «finora» nel partito non c’è stato alcuno che abbia guadagnato tali «consenso e trasporto» per prendersi la leadership, anche se «abbiamo tanti bravi giovani».

«Salvini non può fare il leader del centrodestra»

Berlusconi si è presentato indossando in gran parte del tempo degli occhiali da sole, per una ricaduta dell’uveite. «Vi chiedo scusa per gli occhiali da sole – ha spiegato alla platea l’ex premier – ma mi lacrima l’occhio sinistro: quella maledetta statuetta (l’aggressione a Milano nel 2009, ndr) mi ha fatto saltare quattro denti e quasi un occhio, l’uveite mi è tornata proprio ora». A proposito degli alleati e della Lega in particolare, Berlusconi ha svelato un retroscena. «Ho un’amicizia vera con Umberto Bossi, che è spesso a cena da me. E quando Matteo Salvini ha detto che voleva essere il leader del centrodestra, Bossi ha detto “No”, il leader è ancora Silvio Berlusconi». Del giovane leader della Lega, Matteo Salvini, Berlusconi ha detto che «sul piano umano è molto simpatico, ha scelto un modo di presentarsi molto efficace, a prescindere dalle complicazioni della politica, che gli porta molto consenso fra le anime più semplici».

«Il premio di maggioranza al partito è contro la Costituzione»

Col premier Matteo Renzi «non abbiamo fatto ancora alcun nome» per la scelta del successore del presidente Giorgio Napolitano. «Ma nei fatti è utile continuare la collaborazione», ha detto ancora Berlusconi a chi gli ha chiesto se con Renzi ci sia un patto anche sul Quirinale. A proposito invece della nuova legge elettorale, in particolare sulla sua contrarietà al premio di maggioranza al partito e ad una soglia troppo bassa per i piccoli, Berlusconi ha risposto: «Anche noi siamo convinti che i patti si debbano rispettare e in questo caso significa accantonare queste due proposte». In particolare il premio di maggioranza al partito e non alla coalizione non sarebbe sostenibile, perché «al di là della Costituzione» condannerebbe il centrodestra alla sconfitta. «Se il premio di maggioranza del 55% va al partito che arriva per esempio al 33% – ha spiegato Berlusconi – credo che sia al di là della Costituzione». E poi, «a sinistra c’è un partito che alle elezioni europee ha preso il 40% mentre nel centrodestra» non tutti sarebbero in un’unica lista, dato che «la Lega ha detto già di no». Il patto del Nazareno? «Sarà un percorso lungo», ma reggerà, «perché sentiamo forte l’esigenza di governare questo Paese», arrivando a «un sistema monocamerale e bipartitico».

 

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