Storace verso il verdetto: rischia il carcere per vilipendio. È polemica con il ministro Orlando

20 Ott 2014 14:59 - di Redazione

È questione di ore, ormai, per Francesco Storace. Manca pochissimo, infatti, a che si pronuncino i giudici del processo che lo vede imputato per vilipendio al capo dello Stato: rischia il carcere. «È un reato di casta. Se si fosse proceduto come normali cittadini – io ti dico che non ti voglio offendere, tu ci credi e ritiri la querela – non avremmo più parlato di questo processo», ha ricordato in un’intervista a Il Tempo Storace, che della sua vicenda personale ha fatto una battaglia politica per l’abolizione del reato che giudica «anacronistico». Il leader de La Destra non è il solo a pensarla così: sulle sue posizioni si attesta praticamente tutto il centrodestra. Ma «c’è una riserva del Pd, oggettivamente incomprensibile», ha detto ancora nell’intervista. «Da uomo di destra, se il presidente della Repubblica ha bisogno di uno scudo, sono favorevole, ma può essere rappresentato dalla querela, magari nel suo caso con un rito accelerato», ha aggiunto Storace, che poi ha rivolto una battuta al ministro della Giustizia Andrea Orlando. «Il suo silenzio è una cosa che non ho digerito, di una gravità inaudita», ha detto Storace, prima che proprio Orlando incorresse in una gaffe per la quale si è dovuto scusare pubblicamente. Tutto si è generato su Twitter, dove l’hashtag #iostoconstorace è fra i più rilanciati di questi giorni. A un utente che lo stava usando un altro utente ha risposto «È un problema tuo», cinguettio che poi è stato cliccato come preferito da Orlando. «Andrea Orlando, che non si è degnato di rispondere a una mia lettera, tambureggia su twitter e offende le persone», ha scritto Storace sul Giornale d’Italia. «La scarsa dimestichezza con i social network mi ha tradito. Mentre su Twitter seguivo la discussione relativa all’hashtag #iostoconstorace, ho cliccato inavvertitamente sul commento di un utente», si è scusato Orlando, aggiungendo un’altra scusa: «Sin dall’inizio del mio mandato ho scelto di non intervenire sui procedimenti aperti». In conclusione, poi, un annuncio: «Nei prossimi giorni – ha scritto il ministro – incontrerò il presidente della commissione Giustizia del Senato per discutere del testo già presentato in tema di reato di vilipendio». Per il processo di Storace sarà comunque fuori tempo massimo.

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