Nuove Province crescono… all’insegna dell’inciucio

2 Ott 2014 11:53 - di Redazione

Nel pasticciaccio brutto del restyling delle Province, che non sono state abolite ma sottratte “semplicemente” al voto dei cittadini attraverso elezioni di secondo livello nelle quali a votare il presidente sono sindaci e consiglieri comunali, attecchisce con risultati bislacchi per non dire pericolosi la pratica di alleanze locali trasversali, che vede Pd e Forza Italia andare a braccetto in molti Comuni. Molto eloquente l’esito del primo round delle elezioni provinciali (Taranto, Vibo Valentia, Bergamo, Lodi, Sondrio e Ferrara) che si concluderanno il prossimo 12 ottobre nell’indifferenza dei cittadini. Il più fulgido esempio di trasparenza e chiarezza si trova a Taranto dove all’appello di Michele Emiliano contro gli inciuci con gli avversari forzisti è seguito un accordo sottotraccia consumato nel segreto dell’urna. Anche se ufficialmente erano due le liste a contendersi la vittoria, in realtà i Democratici (che avrebbero dovuto sostenere il candidato di bandiera, il sindaco di Laterza Gianfranco Lopane) hanno preferito il berlusconiano Martino Tamburrano, che è risultato vincente. Una scelta apparentemente incomprensibile, visto che la sinistra da sola aveva i numeri, dettata da camarille locali e dalla necessità per Emiliano di dare segnali interni al partito locale in vista delle prossime regionali. A Ferrara, invece, l’inciucio si è consumato alla luce del sole grazie al “patto dei cappellacci” che ha portato alla presidenza della Provincia il sindaco della città estense, Tiziano Tagliani, a guida di un listone appoggiato da Pd, Forza Italia, Lega e perfino i Cinquestelle. A niente è valso il niet di Grillo che aveva vietato al “suo” sindaco di Comacchio, Marco Fabbri, di unirsi alla carovana: il “coraggioso” grillino ha disobbedito risultando il secondo degli eletti grazie al ripensamento dei consiglieri pentastellati che avevano annunciato l’astensione. Grandi intese anche a Genova dove il sindaco Marco Doria non ha disdegnato l’appoggio di Forza Italia e Nuovo Centrodestra all’insegna della confusione e della spartizione di qualche strapuntino. Uno spettacolo grottesco fatto di accordi e accordicchi trasversali che potrebbe ripetersi con l’elezione del nuovo Senato visto che il sistema partorito dal tandem Renzi-Delrio è lo stesso.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *