L’ultima gaffe di Ségolène: anche l’Italia boccia la sua idea di tassare i tir stranieri

20 Ott 2014 18:55 - di Redazione

Una “sbandata” e Ségolène Royal finisce fuori strada: neppure i media francesi sono teneri nel raccontare la nuova trovata, stroncata sul nascere, della ministra dell’Ecologia francese, che dopo aver rinunciato all’annunciata ecotassa sui camion, sta ora disperatamente cercando di trovare altrove i 400 milioni di euro che avrebbe fruttato l’imposta. La Royal ha gettato nuova benzina sul fuoco lanciando la proposta di compensare l’ecotassa con un un bollo a pagamento per i tir stranieri che attraversano la Francia. L’idea è stata però immediatamente stoppata da Michel Sapin, ministro delle Finanze che ha ormai rapporti tesissimi con l’ex compagna del presidente Francois Hollande. Sapin ha parlato prima di imbarcarsi, insieme con il collega dell’Economia Emmanuel Macron, per Berlino con la missione di chiedere alla Germania ulteriori investimenti per 50 miliardi. Segolene Royal sforna da giorni idee destinate a compensare la tassa che non ha voluto imporre ai mezzi pesanti francesi che minacciavano di bloccare le strade. Stavolta ha spiegato che una parte del denaro venuto a mancare con la rinuncia all’ecotassa arriverà dall’aumento del prezzo del gasolio (4 centesimi al litro) per i tir francesi che ne sarebbero stati esonerati se fosse stata approvata l’ecotassa: «Dal momento che i prezzi sono al minimo per il gasolio – ha sostenuto Segolene Royal – questa tassa sarà a malapena avvertita» dai trasportatori. «Resta da risolvere il problema dei camion stranieri«, ha continuato, citando l’esempio di un tir che «fa il pieno in Belgio, attraversa tutta la Francia e arriva in Spagna senza aver pagato la tassa sul gasolio, il che non è giusto». Sapin, dai microfoni di France Info, ha bocciato clamorosamente la proposta, affermando che se verrà imposto un bollo ai camion per compensare la mancata entrata in vigore dell’ecotassa, dovrà essere imposto «a tutti i camion, di ogni origine», e non soltanto a quelli stranieri: «In Europa non si tassa un camion straniero in quanto straniero», ha sottolineato. La Royal ha ribadito, per quanto concerne la società Ecomouv che doveva gestire il pagamento dell’ecotassa e che è controllata anche dall’italiana Autostrade, che «bisogna trovare delle soluzioni». La settimana scorsa, la ministra si è detta pronta ad arrivare «fino al contenzioso» giudiziario per rivedere le condizioni del contratto “esorbitante” con la società italiana, che ha investito nell’operazione fra 800 milioni e un miliardo di euro. Anche dall’Italia, per la proposta di Ségolène Royal sono arrivate soltanto bocciature: «Gli autotrasportatori italiani sono già i più penalizzati d’Europa, con i costi più alti, il carburante più caro, le assicurazioni più alte, i pedaggi più alti: ci manca solo un’altra tassa e l’autotrasporto italiano è destinato a non avere futuro», ha fatto sapere il presidente dell’associazione di autotrasporto Cna Fita, Cinzia Franchini. «L’idea di mettere una tassa solo sui veicoli esteri fa ridere: siamo in Europa e non passerà mai», ha commentato il segretario generale di Trasportounito, Maurizio Longo.

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