Ebola adesso spaventa l’America: vertice alla Casa Bianca con Obama

6 Ott 2014 17:49 - di Giovanni Trotta

In Sierra Leone sono stati registrati 121 morti e 81 nuovi casi nella sola giornata di sabato, una delle peggiori da quando è comparsa la malattiadel virus Ebola. I dati, raccolti dall’Emergency Operations Center della Sierra Leone, mostrano che il numero totale di morti nel Paese è arrivato a quota 678. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) il bilancio complessivo delle vittime di Ebola aggiornato a mercoledì primo ottobre sarebbe di 3.439 morti su un totale di 7.492 casi in Africa occidentale (compreso il caso registrato negli negli Stati Uniti). Il virus è comparso in Guinea a marzo, quindi si è diffuso in Liberia e in Sierra Leone. Focolai minori in Nigeria e Senegal sembrano essere invece sotto controllo.

Tutto questo ha consigliato un vertice su Ebola alla Casa Bianca. Il responsabile dei Center for Desease Control (Cdc), la massima autorità sanitaria satunitesne, ha fatto il punto della situazione col presidente americano, Barack Obama, e altri esperti e responsabili del settore. Tra gli altri provvedimenti, i funzionari federali della sanità Usa stanno valutando la possibilita’ di istituire controlli supplementari negli aeroporti americani per contrastare la possibile diffusione del virus Ebola. Secondo quanto dichiarato dal dottor Anthony Fauci, director del National Institute of Allergy and Infectious Diseases, «la discussione è in corso e tutte le opzioni sono sul tavolo». Mentre il dottor Tom Frieden, direttore del Centers for Disease Control and Prevention, ha detto che i funzionari stanno esaminando tutte le possibilità «per aumentare la sicurezza degli americani. I farmaci stanno diventando difficili da trovare», ha aggiunto Frieden, dicendosi tuttavia incoraggiato dalle sperimentazioni in corso sui nuovi vaccini. «Dobbiamo capire che sarà una strada lunga e non facile», ha sottolineato ancora. Frieden è però convinto che la malattia non si diffonderà ad ampio raggio negli Stati Uniti. «Siamo in grado di fermare la diffusione sul nascere qui, e lo stiamo facendo», ha concluso. Il presidente Obama fornirà un aggiornamento sul virus nelle prossime ore. Intanto il cameraman americano, un freelance della Nbc, che ha contratto il virus dell’Ebola in Liberia è arrivato negli Stati Uniti. Ashoka Makupo, 33 anni, sarà ora messo in isolamento al Nebraska Medical Center, ad Omaha. Ma si fa strada la speranza: anche se non è ancora chiaro quale dei farmaci utilizzati abbia avuto un ruolo determinante, la guarigione dell’infermiera francese di Medici Senza Frontiere, primo caso in Francia, rappresenta indiscutibilmente una speranza. A dirlo è Christian Brechot, il direttore dell’Istituto Pasteur di Parigi. Per i pazienti contagiati da ebola in Francia è stato autorizzato l’uso di tre farmaci sperimentali: lo ZMapp americano, l’Avigan giapponese (favipiravir) e il TKM-100-802 canadese. La loro somministrazione è però limitata a strutture sanitarie di riferimento e ospedali militari, come quello di Begin di Saint-Mandè, alle porte di Parigi, dove è appunto stata ricoverata l’infermiera francese, rimpatriata dalla Liberia il 19 settembre scorso. La giovane donna è stata curata con cocktail di farmaci tra cui quello messo a punto dalla giapponese Toyama Chemical a base di favipiravir che rispetto a lo ZMapp ha il vantaggio di essere già stato approvato lo scorso marzo in Giappone come antivirale contro l’influenza, e che si può assumere tramite compresse. In Europa si segnala un nuovo caso in Olanda, dove un uomo probabilmente infetto da Ebola è stato ricoverato all’ospedale Albert Schweitzer di Dordrecht.

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