Allarme scabbia, contagiati otto poliziotti. Gli agenti che vigilano sugli sbarchi non hanno protezioni

16 Ott 2014 11:30 - di Redazione

Gli allarmi lanciati non sono serviti a nulla: ci sono altri poliziotti contagiati dagli immigrati  sbarcati in Italia e diventati vettori di infezioni e malattie. Sono in totale otto i poliziotti che si sono beccati la scabbia. Gli ultimi casi ci portano a Trieste e Padova. Nel capoluogo euganeo si sono verificati due casi: una poliziotta ha contratto  l’infezione  durante la trasferta a un Cie di un immigrato di Crotone che faceva parte di un gruppo di malati  di scabbia che sono arrivati a Roma. L’altro è in servizio presso la questura di Padova e non si sa neppure come abbia preso l’infezione. «È un fatto gravissimo», ha detto Gianni Tonelli,  segretario generale del Sap al Tempo che ha ricordato un’altra vicenda: «Recentemente al porto di Genova alcuni clandestini, approfittando  dello sbarco delle merci, si sono dati alla fuga da una nave proveniente dall’Africa dove erano nascosti. L’intervento immediato della Polizia di Frontiera ha permesso di fermare nel giro di poche ore tutti gli irregolari, ma il personale non era dotato dei previsti kit di protezione sanitaria».  Ma ci sono altri casi analoghi. «A La Spezia – ha raccontato ancora Tonelli –  il 14 ottobre otto immigrati provenienti da Ghana, Gambia e Nigeria sono risultati positivi al test Tbc e quindi è stato disposto per questi soggetti il divieto di accedere agli uffici di polizia. Peccato però che i clandestini in questione erano sbarcati a La Spezia già da alcuni giorni e che fossero già venuti in contatto con i miei colleghi della questura e della polizia stradale». A questa emergenza se n’è aggiuta un’altra: i tagli alla sicurezza penalizerrano ulteriormente le forze di polizia costrette a usare gli spray  per igienizzare i capi. «Una circolare spedita  nei giorni scorsi – ha detto ancora Tonelli – ai Compartimenti Polfer Italiani dalla direzione centrale dei servizi tecnico-logistici, dispone nuovi criteri distributivi per quello che riguarda i Gap, i giubotti antiproiettili. Entro oggi buona parte di quelli in dotazione e prossimi alla scadenza andranno tassativamente ritirati e distribuiti i nuovi. Ma la combinata antitrauma ( il giubbotto con la protezione che dovrebbe essere obbligatoria) non viene fornita per mancanza di fondi: neppure il 5% degli uomini in servizio l’ha ricevuto».

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