Allacciate le cinture: Marino fa la “rivoluzione”. E che “rivoluzione”…

31 Ott 2014 15:40 - di Francesco Signoretta

L’attesa sta per finire, Ignazio Marino l’aveva annunciato e ora passa dalle parole ai fatti. La sua rivoluzione è vicina, a un passo, pochi dettagli ed è fatta. I romani possono tirare un sospiro di sollievo, già dalla premessa di capisce che qualcosa sta cambiando, che il sindaco dopo tanti mesi di (mal)governo si è svegliato, non pensa solo ai Fori imperiali e alle passeggiate in bicicletta, anche perché comincia a fare freddo.

Alla fermata in fila per tre…

Poi arriva la notizia solenne, fiato alle trombe: a breve si avvierà la sperimentazione su alcune linee bus – in particolare da quelle che partono dalla Stazione Termini – dell’entrata dalla porta anteriore ai capilinea e durante il tragitto. Sì, proprio così, siamo al colpo di stato nel trasporto pubblico, una scelta così radicale e innovativa da non consentire passi indietro, nulla sarà come prima. I romani resteranno frastornati ma si abitueranno presto, non potranno più mettere piede sull’autobus dall’entrata centrale, men che meno da quella posteriore. L’ordine è perentorio: salire solo dalla parte dell’autista e ricordarsi che è vietato parlare con il conducente.

La riunione a porte chiuse

Per ottenere tutto questo Marino ha addirittura promosso una riunione con i vertici dell’Atac e l’assessore ai Trasporti. Ma c’è un’appendice: aumenteranno i controlli a bordo. E qui casca l’asino. Perché i controllori hanno già di per sé vita difficile: provi, il sindaco Marino, a controllare i biglietti a larghe fette di nomadi o extracomunitari. E se non ne sono in possesso, provi a chiedergli i documenti e a mettergli una multa. Alt, affermare questo non è né intolleranza né maldicenza, basta chiedere a qualsiasi dipendente dell’azienda se è vero o no, se molti nomadi e molti extracomunitari (magari quelli che vanno i giro con i borsoni pieni di roba da vendere sui marciapiedi) hanno il famoso titolo di viaggio. Alla fine, quindi, pagheranno i soliti noti. Che però, in compenso, avranno l’onore e il piacere di salire sull’autobus dalla porta anteriore. Signori, biglietti: la rivoluzione di Marino è già in corso.

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