Via libera del governo all’assunzione di 15mila insegnanti

10 Set 2014 15:00 - di Redazione

Il Consiglio dei Ministri ha autorizzato il ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Stefania Giannini, ad assumere a tempo indeterminato,
su posti effettivamente vacanti e disponibili, n.15.439 unità di personale docente ed educativo e n. 4.599 di personale ausiliario, tecnico ed amministrativo.
Il contingente comprende le unità di personale interessato alla procedura di statalizzazione dell’istituto tecnico “Aldini Valeriani Siriani” di Bologna e del liceo linguistico “A. Lincoln” di Enna; analoga autorizzazione è stata data per l’assunzione di 13.342 unità di personale docente da destinare al sostegno di alunni con disabilità e di n. 620 dirigenti scolastici.
«Fa bene il governo a investire sulle esperienze di stage durante il triennio finale della scuola superiore. Come fa bene il ministro dell’Istruzione, Stefania
Giannini, a puntare su una maturità più incentrata sul mondo reale». A dichiararlo è Marcello Pacifico, presidente Anief. Le proposte, contenute nelle linee guida di rilancio della Scuola proposte dal governo, di rendere obbligatorie le esperienze di alternanza Scuola-Lavoro negli ultimi tre anni di tutti gli istituti tecnici e professionali per almeno 200 ore l’anno, di estendere l’impresa didattica e il potenziamento delle esperienze di apprendistato sperimentale, hanno dunque «il pieno appoggio dell’Anief». «Ancora di più – osserva il sindacato – se gli alunni impegnati nello stage venissero remunerati, anche a livello simbolico, e affiancati da un formatore che li segue nelle loro attività. L’apertura del governo a ampliare queste esperienze, confermata dalla volontà del ministro Stefania Giannini, di valorizzare nell’esame di maturità le esperienze svolte dai giovani nelle aziende, nel mondo produttivo o nelle istituzioni
culturali – dichiara Pacifico – rappresentano soluzioni finalmente strategiche per migliorare l’efficacia formativa. Si tratta di un modello che in Germania funziona. E che, se bene avviato, con investimenti e finanziamenti adeguati, contando pure sul sostegno del ministero del Lavoro, non potrà che ridurre il drammatico dato dei 700mila giovani tra i 15 e i 25 anni che oggi in Italia non studiano e non lavorano».

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