Sinistra francese stile “Satyricon”: tra love story e scandali è il governo-orgia

10 Set 2014 19:21 - di Antonella Ambrosioni

Che brutta fine, la mitica gauche travolta da scandali sessuali, tresche segrete e frodi fiscali. Oltre al fallimento politico, oltre alle inadeguate risposte economiche, la sinistra francese si sta rendendo ridicola per i comportamenti che stanno facendo la fortuna dei rotocalchi. Mentre infatti infuria a più non posso lo scandalo del libro- vendetta di Valérie Tierweiler su Hollande, ecco la copertina del settimanale Paris-Match che espone due politici ben noti. Titolo: “Amore tra i frondisti della gauche di François Hollande”. Il rotocalco rende noti i bollenti spiriti dell’ex ministro dell’Economia, Arnaud Montebourg, e dell’ex ministra della Cultura, Aurélie Filippetti, entrambi dimissionari nel recente rimpasto di governo per le loro posizioni critiche rispetto alla linea centrista del premier Manuel Valls, avrebbero una relazione amorosa. Paris-Match pubblica in prima pagina una foto dei due ex ministri della gauche. Vendite alle stelle per questo numero imperdibile. Ancora un’altra notizia arriva contemporaneamente a dimostrazione che la classe politica che sostiene Hollande sta vivendo un brutto momento, per usare un eufemismo. Thomas Thévenoud, l’ex sottosegretario al Commercio estero costretto a lasciare il governo per i suoi inadempimenti fiscali, non pagava nemmeno l’affitto del suo appartamento parigino, rimasto in arretrato di tre anni. Lo rivela  il settimanale satirico Le Canard Enchainé Al giornale, il deputato dalla faccia di bronzo ha spiegato di soffrire di «fobia amministrativa» e, senza smentire le accuse, ha precisato che i fatti risalgono ad alcuni anni prima della sua nomina in Assemblea Nazionale. Secondo il Canard sarebbe stato lo stesso ex proprietario di casa di Thévenoud a presentarsi al ministero dell’Interno, la settimana scorsa, per raccontare la storia dell’affitto non pagato. Il caso Thévenoud, che rifiuta al momento di lasciare il seggio di deputato, sta scuotendo la sinistra a pochi giorni dal voto di fiducia al governo. Segolene Royal, ministra dell’Ecologia, ha fatto conoscere la sua opinione a riguardo: Thevenoud, ha detto, «non ha più diritto a un posto in Assemblea».
Insomma, il mito della sinistra francese sempre evocato e invidiato da quella nostrana e indicata come “modello” oggi è popolare per ben altri motivi. Stile Satyricon. Hollande,certo è sulla bocca di tutti: straordinario il boom di vendite di Merci pour ce moment, in cui la ex-premiére dame di Francia racconta la sua storia con Hollande, fino alla drammatica separazione nel gennaio scorso, dopo le rivelazioni di Closer sulla love story segreta del presidente con l’attrice, Julie Gayet. A un primo bilancio nazionale di Fnac – il grande mediastore transalpino – si è trattato del «miglior esordio degli ultimi cinque anni». Due volte meglio di «Cinquanta sfumature di grigio». Insomma, per la gauche attualmente è più praticabile una corsa per il premio Goncourt che quella per l’Eliseo. Oggi ridiamo a crepapelle riavvolgendo il nastro: «La Francia è un modello anche per l’Italia. Con la vittoria di François Hollande è arrivato il momento della normalità, della sobrietà. Ora si può imboccare una strada di cambiamento». Quando Pier Luigi Bersani, nel maggio 2012, pronunciò entusiasta queste parole non poteva certo sapere la fine ingloriosa che avrebbe fatto un’intera classe politica.

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