Peres, in visita in Vaticano, lancia la proposta al Pontefice: «Fondiamo l’Onu delle religioni»

4 Set 2014 13:12 - di Redazione

«L’Onu ha fatto il suo tempo: quello che ci serve è un’Organizzazione delle Religioni Unite, un’Onu delle religioni». Preferibilmente con a capo il Pontefice. È questa la proposta che l’ex presidente israeliano Shimon Peres, secondo quanto lui stesso ha riferito a Famiglia Cristiana, ha rivolto a Papa Francesco nell’incontro in Vaticano appena concluso. «È il modo migliore – ha specificato il leader in visita – per contrastare i terroristi che uccidono in nome della fede». Peres è giunto all’aeroporto di Fiumicino, tra rigide misure di sicurezza fuori e dentro lo scalo, nella prima mattinata. È la seconda volta in poco tempo – dopo lo storico vertice di preghiera convocato da Papa Francesco nei Giardini Vaticani dell’8 giugno scorso, insieme al presidente palestinese Abu Mazen e al patriarca di Costantinopoli Bartolomeo – che l’ex presidente di Israele varca il soglio pontificio. E lo ha fatto anticipando il senso del nuovo incontro sulle colonne del periodico cattolico, a cui Peres ha dichiarato: «Penso inoltre che dovrebbe esserci anche una Carta delle Religioni Unite, esattamente come c’è la Carta dell’Onu. La nuova Carta servirebbe a stabilire, a nome di tutte le fedi, che sgozzare la gente, o compiere eccidi di massa, come vediamo fare in queste settimane, non ha nulla a che vedere con la religione». Di più: secondo Shimon Peres, 91 anni, protagonista della fondazione e poi della vita dello Stato di Israele di cui è stato presidente fino al 24 luglio di quest’anno, premio Nobel per la Pace nel 1994 insieme con Yitzhak Rabin e Yasser Arafat, «oggi ci confrontiamo con centinaia, forse migliaia di movimenti terroristici che pretendono di uccidere in nome di Dio».

«È una guerra del tutto nuova rispetto a quelle del passato, sia nelle tecniche che, soprattutto, nelle motivazioni – ha sottolineato in aggiunta Peres – Per opporci a questa deriva abbiamo l’Organizzazione delle Nazioni Unite. È un organismo politico, certo, ma non ha né gli eserciti che avevano le nazioni, né la convinzione che producono le religioni. E lo si vede bene: quando l’Onu manda in Medio Oriente dei peacekeepers che vengono dalle Isole Fiji o dalle Filippine e questi vengono sequestrati dai terroristi, che può fare il segretario generale dell’Onu? Una bella dichiarazione. Che non ha né la forza né l’efficacia di una qualunque omelia del Papa, che nella sola piazza San Pietro raduna mezzo milione di persone». A corredo della sua proposta, inoltre, Peres ha aggiunto che vedrebbe bene Papa Francesco alla guida delle Religioni Unite. «Sì, per le ragioni che dicevo prima, e anche perché lui comunque ci ha già provato, invitando Abu Mazen, il patriarca di Costantinopoli e me a pregare in Vaticano… Nello stesso tempo, se mi guardo intorno, noto una cosa: forse per la prima volta nella storia, il Santo Padre è un leader rispettato come tale, non solo da tante persone, ma anche dalle più diverse religioni e dai loro esponenti. Anzi: forse l’unico leader davvero rispettato».

 

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