«Il vero pericolo per il mondo è l’America, non l’Ebola». Parola di Gorbaciov

26 Set 2014 17:47 - di Mario Aldo Stilton

Il vero pericolo non è Ebola, ma l’America. Letta così sembrerebbe una provocazione bella e buona. Roba da Isis e dintorni. O da «Manifesto». È che poi vai a leggere chi l’ha detto e rimani stupito. Sorpreso. Favorevolmente sorpreso. Perché la battuta, rilanciata dalla Radio Russa Rsn è di Michail Gorbaciov. Proprio lui, l’inventore della Glasnost e della Perestrojka, l’ultimo capo del Pcus, nobel per la pace nel 1990, che non ha avuto dubbi, commentando il discorso di Obama alle Nazioni Unite, nel rimandare al mittente le accuse contro la Russia. Ebola e la Russia sono tra i problemi principali del mondo, aveva detto Obama. «Abbiamo un virus principale: l’America e le ambizioni della sua leadership»: é stata la puntuta replica dell’anziano ex leader sovietico. Altro che potere assoluto di Vladimir Putin. Altro che satrapi e oligarchi abbarbicati al potere. Il bla bla orchestrato dagli Usa contro la Russia è nient’altro che una manovra dell’amministrazione americana per il conservare il monopolio: «…vogliono ferire e provocare…l’Ucraina e le altre cose sono solo pretesti», ha spiegato Gorbaciov.  In sostanza, sponde dalle parti di Mosca, Obama non riesce proprio a trovarne. Il che, come minimo, dovrebbe far riflettere quanti in Europa e in Italia sono sempre pronti ad appecoronarsi ai voleri del presidente statunitense. Di quello stesso Obama che ci costringe, ad esempio, a promuovere assurde sanzioni contro i russi. Sanzioni che stanno provocando effetti devastanti alla nostra disgraziatissima economia. Adesso però è la volta di Gorbaciov. E adesso che parla colui che vide naufragare l’Urss e indica, senza dubbi, qual è il nocciolo vero della questione i tanti Veltroni di casa nostra tacciono. Si volgono dall’altra parte. Non vedono, non sentono e non parlano. Perché se non c’è nulla da dire contro Putin, che si parla a fare? Mica si potrà ammettere di avere sbagliato. Nè mai si potrà dire di aver sopravvalutato il caro Barak. Uno di cui si è sempre magnificato l’operato. No, meglio tacere. Meglio non dire che Michail Gorbaciov ha ragione. E che questa leadership americana è una sventura. Meglio fare spallucce. Volgere lo sguardo altrove. E magari andare a Venezia. Dove un altro obamiano irriducibile, il caro George Clooney,  in una atmosfera blindata e farlocca ti farà partecipare all’ebrezza dell’ennesima farsa american style . Il suo matrimonio.

 

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