Il governo risponderà a FdI sulle sanzioni alla Russia. Rampelli: un attentato ai settori economici vitali

25 Set 2014 17:43 - di Antonella Ambrosioni

Finalmente il governo a domanda precisa risponderà – o tenterà di farlo – riguardo alle sanzioni nei confronti della Russia che rappresentano un durissimo colpo per la nostra economia già al collasso per la crisi. A chiedere un’informativa all’esecutivo era stato Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia- An ed ora sappiamo che mercoledì prossimo alla Camera – con diretta Tv dalle 13 – il governo risponderà a questioni chiave per il nostro Paese. «Già prima che scattassero le sanzioni economiche infatti, noi di FdI avevamo chiesto conto al governo di come intendesse rendere compatibile quel provvedimento con gli interessi del nostro Paese», spiega il parlamentare di FdI, «soprattutto in relazione al fatto che le categorie produttive sono in subbuglio». Le conseguenze di questa scellerata decisione sono infatti pesantissime per le aziende agricole e agroalimentari e per il loro indotto. Il danno diretto delle sanzioni Ue verso la Russia e dell’embargo russo verso l’Ue è stato già stimato in più di 200 milioni di euro. Non sarà semplice per i nostri prodotti recuperare quelle quote di mercato che oggi perdono per via  dell’embargo. «Chiederemo anche conto del risarcimento “peloso“ dell’Europa nei confronti di quei Paesi che stanno sostenendo le sanzioni», prosegue Rampelli. «Se risarcimento ci deve essere, che sia almeno pari al volume d’affari perduto da quelle nazioni. Già l’Italia, ad esempio, è pesantemente penalizzata dall’embargo all’Iran, che è uno dei nostri principali partner commerciali». La mozione di FdI-An tra l’altro impegna il premier Renzi in qualità di presidente presidente di turno del Consiglio dell’Ue, a pretendere misure compensative più estese per le aziende più colpite.

Il nocciolo della questione è cercare di venire a capo – sempre che ne abbia uno – di  questa strana “filosofia” che informa il nostro governo che continua «a bloccare i nostri principali vettori commerciali». La domanda delle domande sottesa a questo provvedimento è quella di cercare di capire a che gioco giochi questo governo, «fare il punto su una politica estera debole e confusa che sta colpendo i nostri interessi economici in settori vitali, già compromessi in Medio Oriente con la politica adottata in Libia. Anche nei Balcani – aggiunge – a due passi da noi, la nostra presenza è irrilevante. Bisogna considerare che la politica estera e la diplomazia per noi hanno soprattutto un valore economico. Come tutti sanno l’Italia non ha risorse sue proprie – conclude Rampelli – e dunque il sistema di relazioni internazionali che il governo imposta sono la nostra linfa vitale». Non è mi troppo tardi iniziare a pensare prima agli interessi nazionali…

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *