Giovani rom dal campo nomadi di Roma in “trasferta” nelle Marche: arrestate e condannate

5 Set 2014 16:40 - di Giovanni Trotta

Girano per tutta Italia, anche se latitanti, senza che nessuno possa farci niente: sorprese – probabilmente in modo casuale –  dai carabinieri mentre si aggiravano con fare sospetto tra abitazioni e condomini a Osimo, nelle Marche, due giovani donne di etnia rom sono state fermate dai carabinieri e quindi arrestate. Si tratta di Patricija Vasic, di 25 anni, e di Valentina Jovanovic, di 23, con numerosi precedenti per reati contro il patrimonio (furti rapine, ma anche lesioni e danneggiamento), “evase” dal campo nomadi di Roma. Le due donne, inseguite da altrettanti ordini di carcerazione, sono state processate per direttissima con rito abbreviato. La Vasic è stata condannata ad un anno e 4 mesi di reclusione, con concessione della detenzione domiciliare nel campo rom di Roma. La Jovanovic, condannata a un anno e 11 mesi di reclusione, è stata invece rinchiusa nel carcere di Villa Fastiggi a Pesaro. Il problema si aggrava ogni giorno di più: nei giorni scorsi il sindaco di Verona Flavio Tosi aveva scritto a questo proposito una lettera al presidente del Consiglio Matteo Renzi per chiedere nuovi provvedimenti a favore dei cittadini in tema di sicurezza urbana e prevenzione del degrado. «La situazione dei centri urbani sotto l’aspetto della sicurezza pubblica e della sicurezza urbana – scrive Tosi – è chiaramente in peggioramento e le richieste su questi temi che arrivano alla mia segreteria sono ormai decine, mentre un sempre maggior numero di persone, specie stranieri Rom e dell’area nord-africana, bivacca e molesta residenti e turisti, in particolare nelle strade del centro storico e nelle numerose aree verdi cittadine». «Servono, perciò – spiega il sindaco della Lega Nord -, nuovi strumenti giuridici da applicare a chi, italiano o straniero che sia, commette violazioni relative al degrado, che viene contrastato peraltro quasi esclusivamente dalle Polizie locali senza strumenti operativi e giuridici adeguati, se non l’applicazione dei regolamenti comunali, che spesso non sono deterrenti validi». L’amministratore leghista affronta anche l’aspetto del degrado urbano e dell'”insicurezza percepita”: «La prostituzione su strada e l’accattonaggio molesto sono in aumento, soprattutto per l’assenza di strumenti giuridici da applicare per fermare questi comportamenti, che i cittadini ritengono ormai essere sempre meno sotto controllo. Inoltre, l’incremento dei furti in appartamento e del microspaccio nei quartieri denota un ulteriore peggioramento delle condizioni di vivibilità delle città medio-grandi, come Verona, nonostante gli sforzi delle forze dell’ordine».

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *