Beppe Grillo vuole gli italiani al buio e al freddo: così il M5S aizza i salentini contro il gasdotto

20 Set 2014 19:39 - di Corrado Vitale

C’è una parte d’Italia che ama  pagare bollete astronomiche, che rimpiange le ferrovie dell’Ottocento, che vorrebbe  mandare tutti i bicicletta come nella Cina di Mao, che odia l’audio privata, che preferisce le mulattiere alle autostrade. Di chi stiamo parlando? Del “popolo del no”, quello del “mai nel mio giardino” , delle arcadie improbabili, dei mulini bianchi impossibili. Per questo “popolo” la parola “infrastruttura” risuona come una bestemmia. Aizzati da demagoghi e ecologisti integralisti, questi devoti adoratori del pauperismo si mobilitano a ogni annuncio di grande opera. Dopo i No Tav, eccoci dunque ai No Tap, coloro cioè che si oppongo alla costruzione del gasdotto che dovrebbe trasportare energia dal Mar Caspio all’Italia attraverso le coste del Salento: il Tap, appunto. Il nuovo “movimento” ha fatto il suo esordio con la marcia organizzata da un non meglio precisato Coordinamento Interprovinciale tra San Foca e Melendugno. In prima fila, manco a dirlo, il M5S, che ha mobilitato per l’occasione Beppe Grillo in persona.

Tutto lascia insomma prevedere che nei prossimi mesi saremo alle prese con la solita, stucchevole  kermesse multicolore, con le immarcescibili star della sinistra  in cerca di applausi e visibilità, con fiumi di demagogia e passatismo che inonderanno l’opinione pubblica. È bene dunque chiarire, fin da oggi, che il Tap, una volta realizzato, potrà alleviare non poco i problemi emergetici dell’Italia, fornendo a famiglie e imprese energia a costi decisamente più sostenibili di quelli odierni, con tutto quello che ne consegue in termini di risparmio per i cittadini e di migliore competitività del sistema. Il gasdotto trasporterà infatti 10 miliardi di  metri cubi di metano all’anno (raddoppiabili) . Può una intera comunità nazionale rinunciare a un simile beneficio per la furia iconocalsta dei soliti demagoghi? Una soluzione c’è: gli italiani potranno sempre spedire in futuro le bollette di luce e gas all’indirizzo di Beppe Grillo & Company. Che ci pensino lorsignori, pagando di tasca propria, ad alleviare il disagio economico di tante nostre famiglie.

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