A fuoco la raffineria di Milazzo: panico e fumo

27 Set 2014 10:19 - di Valerio Pugi

Proseguono da ore le operazioni di spegnimento delle fiamme del serbatoio 513 a Milazzo, dove venerdì notte è scoppiato un incendio di vastissime proporzioni, visibile anche a chilometri di distanza. Non si registrano feriti e intossicati e la situazione è sotto controllo, anche se si teme un disastro ambientale. La prefettura non ha fatto evacuare i cittadini, ma migliaia di residenti hanno lasciato le proprie abitazioni. Sul posto anche il sindaco di Milazzo, Carmelo Pino: “L’incendio è in corso – ha spiegato – perché all’interno del serbatoio è tuttora presente del carburante. Le operazioni di raffreddamento dei serbatoi limitrofi sono state avviate subito e il panico è rientrato. Per quel che riguarda la questione ambientale ho chiesto all’Arpa di intervenire per accertare eventuali conseguenze collegate ai fumi che si sono sprigionati. Adesso aspettiamo che l’azienda comunichi le cause dell’incidente e i tecnici del Ctr, il Comitato tecnico regionale, possano anche esprimere un giudizio per comprendere se sono scattate in tempo le misure di sicurezza”. “Al momento l’incendio è domato dalle forze del vigili del fuoco e da altre squadre di sicurezza – secondo una nota di Federpetroli Italia – e si procede con intervento mirato sino ad esaurimento bruciatura prodotto presente nei serbatoi. Il Comune di Milazzo e la prefettura di Messina ci hanno confermato che nessun operaio o tecnico è rimasto ferito nell’incidente al serbatoio 513 e non è presente alcun allarme rosso. Nonostante la nube a seguito dell’incendio, non vi sono situazioni dannose per l’ambiente e l’aria circostante”. Federpetroli sta monitorando la situazione e lo stato delle procedure messe in atto dalle disposizione di emergenza e sicurezza. La raffineria di Milazzo – sempre secondo Federpetroli – dopo gli interventi negli anni scorsi sull’ammodernamento delle infrastrutture, risulta una delle più all’avanguardia a livello europeo con impianti di raffinazione di alta efficienza tecnologica. Il comandante dei vigili del fuoco di Messina, Salvatore Rizzo, al Gr1 Rai ha detto che la causa del rogo è dovuto al cedimento del tetto di un serbatoio. “Il serbatoio – ha spiegato – ha il tetto galleggiante, il tetto si è inclinato, quindi il prodotto infiammabile è venuto a contatto con l’aria e ha preso fuoco. Si vedrà in seguito per
quale causa, probabilmente per effetto meccanico, scintille… qualcosa ha preso fuoco e quindi si è innescato l’incendio”.
Il rogo è sviluppato intorno alle 0,45 per cause ancora da accertare; le fiamme, che si sono levate altissime, erano visibili per diversi chilometri dai Comuni della fascia tirrenica del Messinese. Il deposito conteneva un milione di litri di carburante che è andato bruciato tutto. L’ultimo incidente grave alla raffineria di Milazzo risale al 4 giugno 1993, quando in una esplosione all’interno dell’impianto Topping 4 morirono 7 persone.

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