Ucraina, l’artiglieria di Kiev bombarda asilo: uccisi dieci bambini. Città alla fame, gli aiuti di Mosca ancora bloccati

19 Ago 2014 17:54 - di Redazione

Si combatte ncora in Ucraina tra indipendentisti filorussi ed esercito di Kiev, con il quale l’Occidente – Italia compresa – hanno indiscriminatamente preso posizione in chiave antirussa. La leadership dell’autoproclamata repubblica di Donetsk ha accusato l’esercito ucraino di aver bombardato un asilo a Makievka uccidendo oltre 10 bambini. «Le informazioni sono state confermate. Gli accertamenti preliminari indicano che più di 10 bambini sono stati uccisi», ha detto il vice premier Andrei Purghin. Proseguono i combattimenti in tutta l’Ucraina orientale. Secondo le forze armate di Kiev scontri sono in corso a Novosvitlivka e Khriashchevate – nella regione di Lugansk – e a Iasinuvata e Ilovaisk – vicino Donetsk. La città di Donetsk, che prima della guerra contava un milione di abitanti, è stata nuovamente bombardata con proiettili d’artiglieria nella notte. La popolazione è alla fame, e l’Occidente non trova di meglio che impedire agli aiuti umanitari inviati dalla Russia di arrivate a destinazione. Le truppe di Kiev sono riuscite ad entrare a Lugansk e hanno riconquistano un quartiere della città bastione dei miliziani. Nella città sono ancora in corso combattimenti. Lo fa sapere il portavoce del Consiglio di sicurezza di Kiev, Andrii Lisenko, citato dall’emittente Ictv e dalla testata online 112.ua. Le autorità ucraine sostengono di aver recuperato 15 cadaveri dal luogo in cui un missile avrebbe colpito una colonna di civili in fuga da Lugansk in auto e pullman. Lo ha detto il portavoce del Consiglio di sicurezza ucraino, Andrii Lisenko.  Secondo un portavoce militare, Anatoli Proshin, le vittime «sono morte bruciate vive all’interno dei veicoli» su cui viaggiavano. Kiev accusa della presunta strage i separatisti, che negano però ogni responsabilità, anche perché sono le artiglierie ucraine che da settimane bombardano i civili filorussi.  Accuse respinte dai miliziani, che da giorni accusano a loro volta le forze di Kiev di far strage di civili, a colpi di artiglierie, nelle aree di Donetsk e Lugansk. Si continua a morire anche in trincea: nelle ultime 24 ore hanno perduto la vita nove soldati ucraini, 20 sono rimasti feriti. I bombardamenti provocano anche danni collaterali. Come è capitato ai 30 minatori ancora intrappolati sotto la Komsomolets, una delle più grandi miniere del Donbass, di proprietà dell’oligarca Rinat Akhmetov, con 4800 operai: la miniera è potenzialmente esplosiva. O come è capitato agli abitanti dell’ormai semideserta Donetsk, l’altra roccaforte dei separatisti: sono rimasti senz’acqua potabile dopo che un tiro d’artiglieria ha danneggiato la linea elettrica che alimenta il principale impianto di purificazione. Numerose e lunghe le code davanti ai chioschi e nei supermercati per fare scorte di acqua minerale. Lugansk se la passa peggio: è senza acqua potabile, elettricità e rete telefonica da due settimane e tutti gli accessi alla città sono chiusi. Come detto, gli aiuti umanitari russi (300 camion con 1800 tonnellate di viveri e medicinali) sono fermi da cinque giorni alla frontiera, nonostante l’accordo trovato tra Kiev e Mosca per la loro ispezione da parte della Croce Rossa prima dell’ingresso in territorio ucraino.

Intanto si aspetta che la diplomazia metta fine alle stragi: ci sarà il leader del Cremlino Vladimir Putin al vertice dell’Unione doganale (Russia-Bielorussia-Kazakhstan) del 26 agosto a Minsk con l’Ucraina (per la quale è atteso il presidente Petro Poroshenko) e la Ue, rappresentata dall’Alto rappresentante per la politica estera della Ue, Catherine Ashton, e dai commissari all’energia e al commercio, Guenther Oettinger e Karel De Gucht. Lo riferisce l’ufficio stampa del Cremlino. Il vertice è stato organizzato per discutere l’attuazione dell’accordo di associazione tra Ue e Ucraina, la sicurezza energetica e la stabilizzazione nella regione del Donbass, secondo quanto si legge sul sito della presidenza ucraina. Nel caso partecipasse lo stesso Poroshenko, come probabile, si tratterebbe del primo incontro tra lui e Putin dopo quello con stretta di mano in Normandia per le celebrazioni per i 70 anni dello sbarco in Normandia.

 

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