Pausa domenicale nella maratona sulle riforme. Insorgono Lega e M5S: avete i trolley pronti

2 Ago 2014 16:54 - di Redazione

La decisione della Conferenza dei capigruppo del Senato, confermata da un voto in Aula, di rinviare a lunedì le votazioni sulla riforma costituzionale, ha provocato la dura reazione delle opposizioni. Lo strappo al calendario che stabiliva sedute non stop dalle 9,30 alle 24 fino a venerdì 8 agosto è stato contestato in Aula soprattutto da M5S e Lega che hanno ironizzato sui trolley pronti per partire per il weekend dopo aver votato la fiducia al decreto Carceri.

In Aula il senatore M5S Vito Petrocelli ha detto che “non è assolutamente adeguato sciacquarsi la bocca, come è stato fatto, con le grandi capacità di lavorare fino a tarda notte perché si tratta delle riforme costituzionali e ora poiché la principale forza di opposizione del Paese si è sganciata perché è inammissibile continuare ad affrontare le riforme come la sta affrontando la maggioranza, ve ne potete tornare a casa sabato e domenica e variare il calendario”. “Questa cosa – ha gridato tra gli applausi dei pentastellati che applicano l’Aventino sulle riforme – non è ammissibile: deve rimanere il calendario in vigore; dovete dare prova al Paese che questa Camera affronta anche una porcheria di riforma costituzionale, come l’avete ideata, dalle ore 9,30 alle ore 24. Mantenete la parola data”. Più veemente Nicola Morra che ironizzando sulla voglia di lavorare ad agosto dei senatori ha aggiunto: “sfrutterò tutto il mio tempo, per farvi venire le piaghe da decubito e farvi trattenere il più possibile qui dentro, farvi perdere l’aereo, il treno o qualunque altro mezzo di trasporto che sia per voi necessario per ritornare al mare a mostrare le “puntini, puntini” chiare. Bisogna far sapere agli italiani anche questo”. Anche la Lega ha protestato per la pausa domenicale e con il capogruppo Gian Marco Centinaio ha detto: “Non voglio passare per quello che non ha voglia di fare niente; non voglio che domani il signor Renzi vada a dire sulle pagine dei giornali che avevamo voglia di andare al mare. Io non ho voglia di andare al mare, Presidente, mi sono portato il cambio per tutta la settimana fino all’8”. “Ai miei senatori – ha aggiunto – ho detto di rinunziare alle ferie ad agosto e voi, maggioranza, pensate a fare il weekend!”. La capogruppo di Sel al Senato Loredana De Petris, bestia nera del Pd per la sua volontà di proseguire nell’ostruzionismo, ha invitato a mantenere il vecchio calendario per poter discutere anche del decreto anticorruzione, invece di “correre al mare”. “I lavori del Senato si concluderanno comunque l’8 agosto. Un giorno di sospensione dopo una serie di sedute faticose mi sembra molto ragionevole”, ha replicato il capogruppo del Pd al Senato Luigi Zanda dopo che l’Aula a maggioranza ha confermato la pausa domenicale.

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