Nubifragio di Refrontolo, l’allarme di Zaia: serve un piano Marshall per mettere in sicurezza il Veneto

4 Ago 2014 14:29 - di Redazione

«Quello che è accaduto nella zona di Refrontolo è successo in una zona per noi incontaminata». Lo ha detto il presidente del Veneto Luca Zaia intervistato da Rtl 102. «Noi già nel 2008 abbiamo fatto addirittura una richiesta per tutelare quest’area come Unesco. Lì c’è un torrente storico che in alcuni tratti sembra correre in canyon di roccia che ha avuto una mole d’acqua al di fuori di qualsiasi portata. Ha piovuto tantissimo per due ore e solo i più vecchi si ricordano qualcosa del genere negli anni ’60. Purtroppo l’esondazione (dove ci sono stati 4 morti e 8 feriti n.d.r.) è avvenuta nella piazzola dei festeggiamenti della Pro Loco». «Qualcuno mi ha criticato perché ho fatto dei paragoni con il Vajont – ha ricordato il presidente del Veneto – quella è stata una tragedia annunciata, però ha una caratteristica rispetto alla dinamica idraulica: cioè la bomba d’acqua che arriva e in pochi istanti travolge tutto. Per dare una dimensione: tutte le auto parcheggiate, il capannone della Pro Loco e pure i cadaveri delle persone che hanno perso la vita li abbiamo trovati distanti circa un chilometro». «La vera sfida per l’Italia e lo dico dal 2010 è una sorta di piano Marshall a tutela del dissesto. Il Veneto nel 2010 non è andato sotto acqua perché l’acqua ha sormontato gli argini, ma perché 35 argini si sono rotti, il che vuol dire che è un problema di manutenzione, ma per fare manutenzione di argini, fare grandi bacini, ci vogliono soldi». Zaia ha ricordato l’inerzia degli ultimi esecutivi: «Finora abbiamo ricevuto solo 300 milioni del governo Berlusconi per l’alluvione del 2010’». In queste ore lo stesso Zaia ha accompagnato il ministro dell’ Ambiente Gian Luca Galletti a Refrontolo, sui luoghi del disastro idrogeologico. Secondo quanto riferito dagli amministratori locali, il torrente Lierza era stato sottoposto a manutenzione ordinaria, e dunque pulito da ogni ostacolo che si trovasse nel suo alveo, alla fine del 2013. Inoltre, come riferit0 dal sindaco di Refrontolo, Loredana Collodel, nel recente Piano di assetto del territorio (Pat) dell’area colpita sabato sera dall’evento alluvionale non era classificata come a rischio idrogeologico.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *