I partiti del centrodestra tutti d’accordo per le primarie in Puglia, ma il Ncd si sfila

4 Ago 2014 18:56 - di Redazione

Scegliere il candidato alla presidenza della Regione attraverso le primarie, da celebrare il 30 novembre. È l’accordo raggiunto dai partiti del centrodestra pugliese, a cui però il Ncd si è detto contrario. Così, mentre in una conferenza stampa gli esponenti di Forza Italia, Movimento Schittulli, Fratelli d’Italia, Puglia prima di tutto, Partito socialdemocratico italiano, Nuovo Psi e La Destra annunciavano che la coalizione aveva individuato metodo e data per la scelta del candidato, il Ncd inviava un comunicato criticando la scelta nel metodo e nel merito. «No a queste primarie “virtuali” e imposte», si leggeva nel comunicato del coordinamento regionale degli alfaniani, che di contro ha proposto «la costituente popolare per allargare l’area del popolarismo europeo nella nostra regione». Nella nota si aggiungeva anche che «il metodo utilizzato da Forza Italia per la convocazione di una conferenza stampa non concordata, per annunciare la data delle primarie, ricalca i vecchi schemi che hanno condannato il centrodestra a dieci anni di sconfitte». Una presa di posizione cui ha replicato il vice coordinatore regionale di FI, Antonio Distaso, che ha spiegato che «abbiamo più volte consultato gli amici di Udc e Ncd e questa conferenza stampa fa seguito a un documento firmato anche dal coordinatore regionale di Ncd (il senatore Massimo Cassano, ndr)». «Prendiamo atto di questa novità e speriamo prevalga alla fine il buon senso. Alle primarie non c’è nulla di imposto e ognuno parteciperà col suo candidato», ha proseguito l’esponente azzurro, aggiungendo che «nel 2014 abbiamo deciso di tenere un atteggiamento zen». Sui nomi di eventuali candidati, invece, i partiti non si sono sbilanciati, chiarendo che «oggi inizia la fase di riflessione interna di ogni membro della coalizione». Appuntamento, dunque, ai primi di settembre: entro il 4 settembre saranno decise le regole per lo svolgimento delle primarie alle quali, è stato annunciato, «potrebbero votare anche gli immigrati».

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