Expo, la ridicola protesta dei gay: «Il macho Maroni ci ha esclusi»

21 Ago 2014 18:50 - di Redazione

Siamo al ridicolo. Anche sull’Expo esplode la rabbia dei gay: «L’Expo, a firma dell’iper-macho Maroni, si preannuncia come una fiera del virilismo e del pensiero unico leghista». È quanto ha detto il presidente nazionale di Arcigay Flavio Romani intervenuto al programma KlausCondicio, aggiungendo che l’esposizione universale è «omofoba e ignora la cultura gay attuale e del passato». «I vertici Expo non ci hanno contattato, tanto meno i loro uffici comunicazione», ha spiegato Romani, lamentandosi del fatto che «non siamo stati coinvolti a livello ufficiale, non c’è stata nessuna apertura per presentare le nostre istanze, per essere in qualche modo all’interno del meccanismo dell’Expo in maniera forte, e non c’è nulla dedicato al mondo gay». «Sì a incontri con gli avanzi di galera tipo Greganti, e no al mondo dei diritti?», ha chiesto Klaus Davi. «È incredibile – ha risposto Romani – ma preferiscono altri incontri. È un fatto giudiziario che alcuni vertici indagati dell’Expo abbiano preferito trescare con avanzi di galera piuttosto che con l’Universo Lgbt. Il giro d’affari del turismo gay forse a Sala non interessa? Dai verbali dei magistrati alcuni suoi collaboratori preferivano altri “giri” ai nostri». «Forse – ha aggiunto Romani – riusciremo a essere presenti all’interno dell’Expo con un minimo di spazio che riusciremo a comprare come altre aziende, proprio come se fossimo un’azienda, un espositore qualsiasi, uno stand, che sono molto cari peraltro».

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