Sulle note della Marsigliese Hollande si becca i fischi e i contestatori finiscono in manette

14 Lug 2014 15:05 - di Valeria Gelsi

Vietato contestare il presidente, pena l’arresto. Succede in Francia, dove Francois Hollande è stato accolto dai fischi al suo arrivo alla parata del 14 luglio, agli Champs-Elysées, a Parigi. Una manifestazione di dissenso nei confronti della politica del governo che, secondo quanto riferito dall’emittente Rtl, si è conclusa con l’arresto di una decina di persone.

«Parlate bene del vostro Paese», ha detto poi Hollande, nel corso della tradizionale intervista a reti unificate che viene concessa in occasione della festa nazionale. «Non vi chiedo di parlare bene del governo, ma parlate bene del vostro Paese», ha aggiunto il presidente socialista, secondo cui i suoi connazionali hanno la tendenza a «denigrare» la propria nazione, un atteggiamento che può diventare «virale». Dev’essere per questo, forse, che le manifestazioni di dissenso sono state represse con tanta fermezza. Quello di oggi, come sottolineato dallo stesso Hollande, non era un 14 luglio come gli altri: è stato celebrato anche il centenario della Prima guerra mondiale, così tra l’Arco di Trionfo e Place de la Concorde, hanno sfilato circa 4mila uomini venuti da una settantina di Paesi. I fischi, dunque, hanno avuto una platea globale, a cui è stata rimandata l’idea di una Francia non esattamente entusiasta nei confronti del proprio presidente. Dicono di Hollande, del resto, che sia il presidente più impopolare della storia della Quinta Repubblica e lui stesso, nell’intervista a reti unificate, ha ammesso indirettamente di aver ottenuto risultati al di sotto delle aspettative. La crisi continua a mordere la Francia e Hollande non ha potuto fare altro che vantare una ripresa che, se «è tornata», è «troppo fragile, troppo esitante». «Da due anni ho fatto quello che pensavo fosse il mio dovere: porre le basi del risanamento», ha aggiunto, promettendo una «accelerazione», anche perché resiste un tasso di disoccupazione che «non è ammissibile». «La Francia non può più aspettare», ha chiosato Hollande, neanche fosse un esponente dell’opposizione e non il presidente in carica da due anni. 

 

 

 

 

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