Sui saldi non c’è stato l’effetto Renzi: anche per Confcommercio gli 80 euro sono stati un bluff

18 Lug 2014 14:41 - di Romana Fabiani
inflazione

Altro che miracoli renziani, altro che slide rassicuranti e impegni solenni di rinascita economica annunciato dal premier “che va di corsa”. Quanto hanno prodotto in termini di incremento del potere d’acquisto i fatidici ottanta euro in busta paga (operazione tutt’altro che strutturale e confinata a poche categorie di italiani)? Praticamente nulla. Per il presidente di Federazione Moda Italia e vicepresidente di Confcommercio, Renato Borghi, infatti «il bilancio in questo momento non è definitivo ma è evidente che l’effervescenza degli acquisti si è raffreddata. Così come, ad una prima analisi, il bonus degli 80 euro non ha avuto quell’effetto di stimolo ai consumi che le imprese, soprattutto quelle del comparto della moda, si aspettavano». La crisi e la riduzione delle vendite, nel corso degli anni, scrive l’associazione, «hanno inciso profondamente sulle imprese del settore». E giù cifre catastrofiche da far tremare le vene ai polsi: il 2013 si è concluso con la chiusura in Italia di 12.334 aziende del dettaglio del settore moda (abbigliamento, pelletteria, calzature, tessuti per la casa ed articoli sportivi), a fronte delle sole 5.973 aziende che hanno aperto, con un saldo negativo di 6.361 imprese. Il trend del primo trimestre 2014 (gennaio/marzo 2014) non sembra invertire la tendenza, viene messo in evidenza, della nati-mortalità delle nostre imprese rispetto al 2013. Le imprese attive al 31 marzo 2014 sono 130.493. Il saldo nati-mortalità registrato in questi soli 90 giorni d’inizio 2014 è stato di 2.050 aziende: quasi 23 negozi al giorno in meno. I dati sull’andamento dei saldi diffusi da Confcommercio confermano purtroppo le previsioni lanciate nei giorni scorsi dal Codacons che aveva fotografato bene la realtà: le famiglie preferiscono dirottare il bonus in busta paga verso spese primarie, come l’alimentazione o le bollette. «Crediamo che, con il passare dei giorni, l’andamento delle vendite durante gli sconti di fine stagione andrà sempre peggio – ha dichiarato il presidente Carlo Rienzi – per questo chiediamo al governo Renzi di liberalizzare i saldi, lasciando al commerciante la facoltà di scegliere quando e come scontare la propria merce, al pari di quanto avviene nel resto del mondo. Una liberalizzazione che darebbe nuovo impulso all’economia, creando molteplici occasioni di acquisto per i consumatori e aumentando il giro d’affari degli esercenti».

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