L’ingresso degli israeliani nella Striscia non ferma il lancio di razzi di Hamas: «Gaza sarà la vostra tomba». Il Papa telefona a Peres e Abu Mazen

18 Lug 2014 16:30 - di Redazione

L’ingresso dei soldati israeliani nella Striscia di Gaza ha, come era ovvio, provocato la reazione dei miliziani di Hamas che hanno subito intensificato il lancio di missili contro le cittadine ebraiche più prossime al confine. Decine di razzi hanno solcato i cieli e preso di mira Beer Sheva, Ashdod e Ashquelon costringendo ad un superlavoro le batterie di difesa israeliane Iron Dome che hanno intercettato quelli che rischiavano di piovere sui centri abitati lasciando andare gli altri diretti verso zone aperte. La propaganda dell’organizzazione islamica che controlla la Striscia lavora a ritmo intenso. «Gaza sarà la tomba dei soldati di occupazione» ha dichiarato un portavoce di Hamas che ha espresso fiducia sulla possibilità per i miliziani di «liberare i nostri prigionieri», velata allusione alla possibilità di catturare soldati israeliani per poi scambiarli con i propri militanti arrestati. Facendo seguito all’appello a continuare a pregare per la pace in Terra Santa, Papa Francesco ha telefonato personalmente al presidente di Israele Shimon Peres e al suo collega palestinese  Abu Mazen manifestando ad entrambi le sue preoccupazioni per la situazione del conflitto a Gaza. Mentre Israele insiste nella sua strategia, da segnalare l’ennesima frattura sul versante arabo con il durissimo attacco scagliato dal premier turco Erdogan contro il suo omologo egiziano al-Sisi: «non è diverso da quegli altri (i governanti israeliani), è lui stesso un tiranno» ha tuonato Erdogan lasciando intendere che la mediazione degli egiziani su Gaza non sia stato altro nella realtà che un abile doppio gioco. Il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, è intervenuto nuovamente sulla situazione in corso a Gaza dicendosi «allarmato» per la grave escalation delle ultime 24 ore. In una nota, Ban Ki-moon ha sottolineato che tale escalation «aumenterà» inevitabilmente la sofferenza gia’ spaventosa delle popolazioni colpite e ha lanciato un appello per lo «stop immediato delle ostilità’». Il segretario generale ha invitato inoltre le parti a «fare il possibile per garantire la protezione dei civili e del personale delle Nazioni Unite» chiedendo a Israele, anche dopo la tragica morte dei quattro ragazzi sulla spiaggia di Gaza, di fare «molto di piu’ per fermare l’uccisione di civili».

 

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