Dal Papa senza appuntamento: la “pazza idea” di 120 napoletani vittime di una truffa. «Ci aiuti lei, Santità…»

8 Lug 2014 19:34 - di Anna Clemente

Le telefonate, le passeggiate, la volontà di vivere fuori dagli iperuranici palazzi vaticani. Dall’inizio del pontificato, ogni scelta di Bergoglio ha contribuito a costruirne l’immagine di un Papa così vicino alle persone da essere “accessibile” a chiunque, magari grazie a uno di quei suoi non rari strappi al cerimoniale e ai protocolli concessi per simpatia o per consolare una qualche difficoltà. Quasi non sorprende, dunque, che centoventi persone provenienti da Napoli e vittime di una truffa siano entrate nella basilica di San Pietro cercando di ottenere un incontro che non era stato concordato. In particolare, a tentare l’impresa sono stati i partecipanti a un corso di formazione in ambito socio sanitario, al termine del quale era stato prefigurato anche l’accesso a un posto di lavoro che invece poi si è rivelato promessa illusoria. Una delusione non da poco, in un momento in cui, secondo gli ultimi dati Istat, la disoccupazione ha toccato quota 12,6%, con una impennata al 43% per i giovani tra i 15 e i 24 anni e con una penalizzazione storica proprio delle persone che vivono al Sud. Così, con un certo carico di amarezza e – come poi hanno spiegato – sperando di attirare l’attenzione sul loro caso, questi centoventi napoletani sono andati tutti insieme a San Pietro, cercando un incontro con Papa Francesco. Bergoglio, stavolta, non è stato raggiunto direttamente, ma il viaggio non è stato comunque vano: a San Pietro hanno comunque potuto parlare con l’arciprete, il cardinale Angelo Comastri, che ha ascoltato la loro problematica e impartito la sua benedizione. A quel punto, il gruppo non ha avuto altro da chiedere e ha lasciato spontaneamente la basilica, ottenendo anche il secondo obiettivo che si era dato: «Abbiamo voluto attirare l’attenzione sulla conclusione senza spiragli di rinnovo della work experience di sei mesi attivata dalla Regione Campania», ha chiarito Alessandro Pierno, uno dei 120 operatori socio sanitari, chiarendo che «si tratta di una work experience a 500 euro al mese per sei mesi negli ospedali di gran parte della Campania. La scadenza del contratto è prevista per il 24 luglio e non abbiamo avuto nessuno spiraglio di proroga».

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