Via libera del Senato spagnolo all’abdicazione di Juan Carlos. Giovedì Felipe salirà al trono in una Madrid blindata

17 Giu 2014 20:04 - di Redazione

Il Senato spagnolo ha dato il via libera definitivo alla legge che rende effettiva l’abdicazione del re Juan Carlos, il quale in giornata ha dato l’addio al trono con un pranzo ufficiale a Palazzo Zarzuela, residenza dei sovrani. Perché la legge diventi operativa ora mancano solo due passaggi formali: la controfirma dello stesso re e la successiva pubblicazione sul Bollettino ufficiale. Da giovedì, quindi, il nuovo re sarà il figlio Felipe,

che prenderà la corona con il nome di Felipe VI. Il premier Mariano Rajoy ha parlato della successione come di un processo caratterizzato da «trasparenza e normalità», sostenendo che la Spagna sta dando «una magnifica immagine davanti al mondo». In un incontro del foro Europa Press, Rajoy ha assicurato che l’avvicendamento del capo dello Stato «è la migliore prova di solidità delle nostre istituzioni e del consenso sociale intorno alla nostra costituzione e alla nostra democrazia». Non mancano comunque polemiche e prese di distanza, come quella giunta dal consiglio comunale di Girona, in Catalogna, che ha approvato a maggioranza una mozione in cui si dichiara che il titolo di principe di Girona, attribuito al Felipe di Borbone, non vale più e che il figlio di Juan Carlos ormai «non rappresenta la città». La mozione è stata votata con i voti a favore dei gruppi politici, esclusi il Partito socialista catalano e il Partito popolare. In diverse città, fra cui Pamplona, poi, sono stati indetti concentramenti a favore del referendum sulla monarchia proprio per giovedì, data in cui due manifestazioni sono state invece vietate a Madrid: la prefettura le ha giudicate incompatibili con le misure di sicurezza disposte per la giornata della proclamazione. Una delle manifestazioni era stata convocata dal Coordinamento repubblicano di Madrid, con lo slogan “Rivendicare la Repubblica davanti alla proclamazione del nuovo re”. Il Coordinamento ha parlato di «violazione del diritto di manifestazione» e ha presentato un ricorso davanti al Tribunale superiore di giustizia di Madrid, mantenendo invariata la convocazione. Non è stata autorizzata nemmeno la manifestazione della Piattaforma contro l’impunità del franchismo, che era stata indetta prima della notizia dell’abdicazione del re Juan Carlos.

 

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