Salta l’allargamento del bonus Irpef. La Russa: le promesse del premier hanno le gambe corte

4 Giu 2014 14:26 - di Redazione

L’allargamento del bonus Irpef di 80 euro alle famiglie monoreddito numerose deve attendere, probabilmente nella prossima Legge di Stabilità. La maggioranza ha trovato un accordo sul tema, cavallo di battaglia del Nuovo Centrodestra, dopo che sembrava possibile inserire il provvedimento già nel decreto Irpef, che va al Senato dopo l’ok delle commissioni Bilancio e Finanze. Non è escluso il ricorso alla fiducia. L’emendamemento, frutto dell’intesa della maggioranza, all’articolo 1 (quello sul bonus Irpef) prevede che nell’intervento normativo strutturale con la Legge di Stabilità per il 2015 «saranno prioritariamente previsti interventi di natura fiscale che privilegino, con misure appropriate, il carico di famiglia e, in particolare, le famiglie monoreddito con almeno due o più figli a carico». Le commissioni dovranno approvare l’articolo 1 del provvedimento, sul bonus Irpef, l’articolo 2 sull’Irap, a cui non dovrebbero essere apportate modifiche. Nell’ultimo passaggio del decreto Irpef in commissione c’è stata una riapertura dei termini. Innanzitutto viene riaperta la possibilità di rateizzare i pagamenti delle cartelle di Equitalia per chi è decaduto dal beneficio. La rateizzazione potrà essere fatta in un massimo di 72 mesi, cioè sei anni. «Le promesse elettorali hanno le gambe corte: l’allargamento del bonus Irpef alle famiglie monoreddito con figli è saltato. Dunque, l’impegno ad allargare a fasce di bisognosi gli 80 euro è già caduto. Pian piano tutti i nodi di Renzi vengono al pettine. I dati record della disoccupazione, i più gravi dal dopoguerra, ora quelli della Corte dei Conti, che afferma che abbiamo una pressione fiscale troppo alta, quattro volte superiore alla media Ue e Confindustria, che ricorda come siano state perse 120 mila fabbriche. Siamo a un tragico risveglio dopo la televendita di Renzi», commenta Ignazio La Russa, deputato di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale.
Altro rinvio, ma questa volta ai decreti per l’attuazione della delega fiscale, per quanto riguarda la questione del rafforzamento dei tagli Irap. Dalle commissioni Bilancio e Finanze del Senato è arrivato anche l’ok all’emendamento che sistema la questione della Tasi: si prevede il versamento della prima rata il 16 giugno per i residenti nei Comuni che hanno deliberato l’aliquota entro fine maggio scorso; il 16 ottobre per i contribuenti residenti nei Comuni che deliberano entro il 10 settembre e versamento in unica soluzione; il 16 dicembre, nel caso di mancata delibera per quella data (applicando l’aliquota base dell’1 per mille). Via libera, infine, anche all’emendamento che prevede l’aumento all’11,5% della tassazione dei fondi pensione nel 2014 per coprire la sterilizzazione dell’aumento della tassazione sulle rendite finanziarie al 26% per le casse previdenziali privatizzate.

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