Prime coppie avviano l’iter per l’eterologa. Un falso il nuovo scambio di embrioni al Pertini

19 Giu 2014 20:54 - di Redazione

È ormai breve l’attesa per le tante coppie italiane che desiderano ricorrere alla fecondazione eterologa: i primi interventi, infatti, verranno effettuati entro luglio. L’annuncio arriva dalla presidente della Associazione dei Centri di conservazione di ovociti e sperma (Cecos), Elisabetta Coccia. Le coppie che in queste settimane si sono rivolte ai Centri per la procreazione sono centinaia ed ora non vi sarebbero più ostacoli: con la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale di oggi delle motivazioni della Consulta, diventa infatti ufficiale la sentenza della Corte costituzionale che ha cancellato il divieto di fecondazione eterologa contenuto nella legge 40 del 2004 sulla procreazione assistita. L’eterologa «è tornata – afferma il segretario dell’Associazione Coscioni, Filomena Gallo – e non potrà mai più essere vietata. La Consulta, nella sentenza è stata chiara: non c’è vuoto normativo e per le coppie sterili è un diritto poter accedere a tecniche mediche con donazione di gameti». Ad indicare le prossime tappe è la presidente Cecos: «Si sono avviate le procedure per la selezione delle coppie che hanno fatto richiesta di eterologa – afferma – ed entro la fine di luglio verranno effettuati i primi interventi». Poichè la richiesta delle coppie riguarda soprattutto la possibilità di avere ovociti, la strada, chiarisce, «è quella di utilizzare per l’eterologa gli ovociti abbandonati nei Centri o quelli in sovrannumero dopo trattamenti di procreazione assistita. A tal fine, vari Centri stanno contattando per controlli le donne che hanno abbandonato o hanno ovociti in sovrannumero». Chiedono di garantire pienamente l’eterologa anche i senatori in una mozione bipartisan: «Aggiornare subito le linee Guida sulla Procreazione medicalmente assistita per consentire in sicurezza e trasparenza l’eterologa anche nel nostro Paes», chiedono al governo, sottolineando come la Consulta abbia «anche evidenziato che la pronuncia di illegittimità non determina un ‘vuoto normativo’, poiché la legge 40 contiene specifiche norme che regolamentano i profili più rilevanti conseguenti al ricorso alla fecondazione eterologa, già disposti in previsione dei casi di ricorso alle pratiche all’estero da parte di cittadini italiani». Secondo i dati della Società europea di riproduzione assistita (ESHRE) riferiti al 2010, le coppie italiane hanno rappresentato il 31% di tutte quelle costrette a viaggi all’estero per poter effettuare la fecondazione eterologa. Il costo di questi viaggi varia dai 2.500 euro in Ucraina fino agli 8.000 della Spagna, dove il 63% delle coppie che ricorre alla fecondazione è italiano. E’ dunque urgente, concludono i senatori nella mozione, «che il governo aggiorni le linee guida già previste dalla legge 40, inserendo la Procreazione Medicalmente Assistita, previo accordo con le Regioni, nei Livelli essenziali di assistenza, istituendo un archivio/data base nazionale che consenta la tracciabilità dei donatori e dei riceventi» e assicurando «la piena gratuità della donazioni». Intanto, si conferma un falso il caso della coppia che aveva denunciato un nuovo scambio di embrioni all’ospedale Pertini di Roma, dopo una analogo caso accaduto lo scorso aprile: l’ospedale romano ha smentito il presunto scambio, annunciando che presenterà una denuncia per calunnia.

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