Per l’85% delle imprese nessun beneficio dal decreto “taglia-bollette” del governo

21 Giu 2014 10:23 - di

Lo sconto energetico rivolto alle Pmi (Pubbliche e Medie Imprese) non produrrà nessun beneficio per l’85% delle imprese e dei lavoratori autonomi presenti in Italia perché il beneficio riguarda le utenze collegate con una potenza impiegata superiore a 16,5 Kw. Per avere un ordine di grandezza una comune famiglia è collegata con una potenza impiegata di 3 Kw, ma per molte sale anche a 5 Kw. In termini assoluti, secondo la Cgia di Mestre, almeno 4 milioni di attività economiche non potranno beneficiare degli effetti del cosiddetto “taglia-bollette” che, secondo gli obiettivi del governo, dovrebbe ridurre i costi energetici delle Pmi del 10%.
Il problema, secondo la Cgia, è determinato da una serie di fattori. Il primo è che in Italia le piccole imprese pagano l’energia elettrica oltre il 68% in più della media europea: solo Cipro registra una situazione peggiore della nostra. Poi il costo praticato nel nostro Paese è pari a circa 200 euro ogni 1.000 Kwh consumati: solo Cipro ha una tariffa più elevata: 234 euro ogni 1.000 kwh consumati. Inoltre, le piccole imprese italiane pagano il 61% in più delle grandi imprese: solo in Grecia (82,4%) si registra un differenziale più elevato. Alla luce di ciò, il governo – secondo la Cgia – ha deciso di abbassare la spesa elettrica dei soggetti collegati in media tensione e di quelli collegati in bassa tensione con una potenza impegnata superiore ai 16,5 Kw. Secondo le stime del ministero dello Sviluppo Economico, le imprese interessate da questo provvedimento, in corso di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, sono 710.000. Peccato – rileva la Cgia – che, al di sotto della soglia dei 16,5 Kw, operino almeno 4 milioni di imprese e di
lavoratori autonomi che, pertanto, non godranno di nessun sconto. «Sia chiaro – dice il segretario della Cgia Giuseppe
Bortolussi – qualsiasi misura che abbassa le tasse o, come in questo caso, riduce i costi di produzione delle attività
economiche va salutata con soddisfazione. Detto ciò, ricordo che il 95% delle imprese presenti in Italia ha meno di 10 addetti e ben oltre il 70% degli artigiani e dei commercianti lavora da solo. Appare evidente che buona parte di queste imprese e la stragrande maggioranza dei lavoratori autonomi operano con soglie di potenza impegnata ben inferiori ai 16,5 Kw».

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