Occupazioni di case a Torino: retata di estremisti di sinistra, sgomberato centro sociale. Plaude il Pd

3 Giu 2014 10:18 - di Valerio Pugi

Blitz delle forze dell’ordine, all’alba a Torino, contro i cosiddetti antagonisti, ossia gli estremisti di sinistra aderenti ai centri sociali che si sono resi responsabili di azioni anti-sfratto. Ventinove le misure cautelari eseguite, di cui undici in carcere, sei agli arresti domiciliari, quattro obblighi di dimora nei Comuni di residenza e quattro obblighi di firma. Danneggiamenti, interruzione di pubblico servizio, resistenza a pubblico ufficiale, violenza privata e invasione di terreni ed edifici: questi i reati contestati. Le misure cautelari sono state emesse dall’ufficio del Gip di Torino su richiesta dei Pm Andrea Padalino e Antonio Rinaudo e, in alcuni casi, riguardano nomi noti dell’ultrasinistra torinese. I magistrati contestano loro numerosi atti vandalici compiuti tra il settembre 2012 e il gennaio 2014 per impedire il recupero di immobili occupati abusivamente. All’ex asilo di via Alessandria, occupato dal 1995, cinque ultras, due dei quali dovevano essere arrestati, all’arrivo delle forze dell’ordine sono saliti sul tetto, scendendo solo dopo una lunga trattativa con gli agenti. Tra gli episodi contestati ci sono anche i raid vandalici delle scorse settimane, a Torino, ai danni delle sedi del Pd. Il blitz delle forze dell’ordine ha colpito, come si è detto, l’ex asilo “Principe di Napoli”, di via Alessandria, occupato dal 1995 e da allora conosciuto come centro sociale Asilo Okkupato, fino a oggi punto di riferimento dell’ultrasinistra torinese. Nel corso della perquisizione del centro sociale sono stati trovati tre vasi in cui erano coltivate piante di marijuana e alcune biciclette rubate al servizio di bike sharing comunale.
Ci sono anche Niccolò Blasi, Claudio Alberto e Chiara Zenobi, già in carcere con l’accusa di terrorismo per un assalto al cantiere Tav di Chiomonte, tra i destinatari dei provvedimenti restrittivi spiccati dal Gip di Torino. Blasi e Alberto sono stati raggiunti dalla misura cautelare del carcere, mentre per la Zenobi sono stati disposti gli arresti domiciliari. I tre sono in carcere dallo scorso dicembre – con l’accusa di terrorismo – perché ritenuti responsabili dell’attentato al cantiere Tav di Chiomonte avvenuto nella notte tra il 13 e il 14 maggio dello scorso anno. I destinatari di tutti i provvedimenti sono in prevalenza appartenenti al movimento anarchico che fa capo al centro sociale “Asilo Principe di Napoli”.
«Avevamo chiesto un intervento deciso e ora è stato lanciato un messaggio chiaro: chi assalta i luoghi della democrazia e del confronto politico non può rimanere impunito e non si possono tollerare nella nostra città “zone santuario” in cui regnano illegalità e violenza». Il segretario piemontese del Pd, Davide Gariglio, ha commentato così il blitz delle forze dell’ordine, che ha portato la magistratura ad emettere 29 misure cautelari. «Finalmente i responsabili delle azioni teppistiche e intimidatorie contro le sedi del Partito Democratico – ha aggiunto – sono stati individuati e arrestati. Ringraziamo la magistratura e le forze dell’ordine».

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