Lo sbarco in Normandia 70 anni dopo, ma per i grandi del pianeta il tema caldo è l’Ucraina

6 Giu 2014 17:17 - di Redazione

François Hollande ha chiesto che le spiagge della Normandia, teatro dello sbarco alleato il 6 giugno del 1944, vengano iscritte al registro del patrimonio mondiale dell’Unesco. Il presidente francese lo ha detto durante un vibrante discorso di circa mezz’ora, sulla spiaggia di Ouistrheam, in presenza di una ventina di capi di Stato e di governo, giunti sui luoghi dello sbarco per il settantesimo anniversario del D-Day. Il presidente francese ha reso omaggio al «coraggio» di tutte le vittime, incluso «i tedeschi, vittime anch’essi del nazismo». Parole pronunciate davanti a una commossa cancelliera tedesca, Angela Merkel. Tra i momenti più curiosi della cerimonia, l’arrivo del presidente americano Barack Obama a Ouistreham, accolto da un prolungato applauso, la tv francese che ha trasmesso in diretta l’evento non ha perso l’occasione per inquadrare più volte il rivale Vladimir Putin che poco prima aveva già preso posto sugli spalti. Dopo diversi primi piani che mostravano il presidente russo abbozzare anch’egli un timido applauso alla passerella di Obama, la regia ha diviso lo schermo in due riprendendoli mentre si guardavano perplessi a distanza. Infatti il cerimoniale ha pensato bene di “piazzare” Putin a dieci posti di distanza da Obama. Il nostro capo dello Stato, Giorgio Napolitano, ha assistito alla cerimonia seduto nella prima delle due file accanto al presidente americano Barack Obama. alla sua sinistra il cerimoniale francese ha messo il presidente sloveno Gasparovic. Un evento planetario che vede la partecipazione di almeno 38 tra capi di stato, regine e principi; 3200 giornalisti accreditati; decine di strade chiuse nel raggio di 50 chilometri. Misure di sicurezza impressionanti che fanno il paio con l’accoglienza particolarmente sontuosa: ostriche e vino della Normandia sono stati distribuiti a volontà. Due giorni di ricordi, festeggiamenti, discorsi e incontri con i reduci della più grande operazione di sbarco mai realizzata nella storia. E poi discorsi, tanti discorsi nelle diverse cerimonie nelle spiagge sulle quali sono sbarcate truppe dei più lontani Paese, come il Canada, l’Australia e la Nuova Zelanda. Un evento mondiale che non si ferma alla commemorazione ma che attraverso gesti, sguardi e breve colloqui permette ai tanti leader presenti a Ouistreham di parlare dei problemi d’oggi. Come l’Ucraina, per esempio. La cancelliera Angela Merkel è stata vista parlare fittamente prima con Vladimir Putin e poi con il nuovo presidente ucraino Petro Poroshenko.

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