I cinquestelle incontrano Farage per il gruppo Ue, ma continuano a sognare i Verdi: «Se ci avessero accolto come ha fatto lui…»

17 Giu 2014 20:50 - di Valeria Gelsi

Strada in salita per Nigel Farage. Benché ostenti fiducia, il leader dell’Ukip sta andando incontro a numerose difficoltà per la costituzione di un suo gruppo euroscettico a Bruxelles. Servono le rappresentanze di sette Paesi, ma Farage per ora può contare solo su quattro, al massimo cinque delegazioni.

Oltre alla sua, quella degli italiani del M5s e altre due, forse tre non ancora indicate. Il portavoce dello Efd, il costituendo eurogruppo, ha riferito che Farage ha «molti contatti in corso» ed è «fiducioso» di riuscire ad annunciare entro fine settimana la formazione del gruppo, per il quale il limite ultimo è il 24 giugno. Per ora, però, si registrano le defezioni, come quella del calvinista olandese Bas Belder, esponente del partito Sgp, che nella passata legislatura faceva parte dello Efd, che ha scelto di passare con il gruppo dei Conservatori, in decisa espansione. Forte anche la concorrenza di Marine Le Pen che sta lavorando per costituire un secondo gruppo euroscettico attorno all’annunciata alleanza con Lega Nord, Pvv, Fpo e Vlaams Belang e avrebbe concluso trattative con i polacchi del Kno e sarebbe a buon punto con il bulgaro del Bwc. Dunque, l’unica certezza su Farage allo stato attuale è l’accordo con i 17 deputati europei del M5s. Accordo ribadito con un incontro, durante il quale anche i cinquestelle si sono detti «fiduciosi» sul fatto che il gruppo si costituirà. «Sono molto contento», ha detto il capogruppo pentastellato, Ignazio Corrao, che però poi si è avventurato in un ragionamento non proprio lusinghiero per il futuro partner. «Sono stato deluso dai Verdi», ha detto Corrao, spiegando che «se avessero mostrato lo stesso entusiasmo mostrato da Farage e dall’Ukip le cose sarebbero andate diversamente». «Mi sarei aspettato molto entusiasmo. Avevano anche tutti i nostri curriculum e sapevano che siamo tutti ambientalisti. Avrebbero dovuto essere felici di avere un forte movimento ecologista in Italia», ha sottolineato ancora Corrao, che di fatto ha indicato Farage come una scelta di ripiego.

 

 

 

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