Foggia e Ostuni bocciano le amministrazioni di sinistra, Teramo conferma il buongoverno di Brucchi

9 Giu 2014 14:06 - di Redattore 89

Una conquista, una vittoria dai numeri importanti e una riconferma per il centrodestra a Foggia, Ostuni e Teramo. Nel capoluogo pugliese il nuovo sindaco è Franco Landella, che ha vinto contro l’ex assessore all’Urbanistica Augusto Marasco. Landella ha ottenuto il 50,33% dei voti contro il 49,67% dell’avversario, riportando il centrodestra alla guida della città dopo dieci anni di centrosinistra. A sostenerlo, fin dal primo turno, Forza Italia, Fratelli d’Italia e Nuovo Centrodestra, insieme a quattro liste civiche. L’Udc, invece, era con la coalizione di centrosinistra, alla quale però non ha partecipato Sel, che non si è nemmeno apparentata, dopo aver sostenuto al primo turno un suo candidato con la lista “Sinistra – Foggia a sinistra”, che aveva un simbolo simile a quello della Lista Tsipras delle europee. «Foggia parla con orgoglio foggiano, faremo quello che non hanno fatto loro», ha detto l’azzurro Landella, che sul suo profilo Facebook ha postato una foto dei festeggiamenti scrivendo che «ha vinto Foggia. Hanno vinto i foggiani, con il cuore».

A Ostuni Gianfranco Coppola del centrodestra si è imposto sull’esponente del centrosinistra, Nicola Santoro, con un considerevole 64,89% contro il 35,11% dell’avversario. I due candidati partivano da un primo turno che li aveva lasciati su posizioni assai più ravvicinate: 48,34% per Coppola e 43,70% per Santoro. Dopo cinque anni di governo di centrosinistra, dunque, la città torna a essere governata dal centrodestra, con una coalizione in cui Forza Italia e Fratelli d’Italia erano insieme a diverse civiche. «Una vittoria bellissima e non posso che ringraziare tutti i cittadini. Chi non mi ha votato spero che si possa ricredere. Lavorerò anche per loro», è stato il primo commento da sindaco di Coppola, un colonnello pluridecorato che negli anni è riuscito a coniugare il servizio al Paese (reso da militare anche in numerose zone di crisi) con l’impegno politico per la propria comunità (realizzato sia con l’associazionismo sia con l’attività da consigliere comunale).

Vittoria annunciata, infine, quella di Maurizio Brucchi a Teramo. Al primo turno il sindaco uscente aveva il 49,77% dei voti, contro il 24,12% di Manola Di Pasquale. Contrariamente a come avvenuto ai candidati del centrodestra in altre città, qui la candidata del centrosinistra non è riuscita a ribaltare il risultato e la tornata si è chiusa con il 51,52% dei cittadini che hanno confermato la propria fiducia a Brucchi. Sostenuto da una coalizione composta da Forza Italia, Nuovo Centrodestra e quattro civiche. «Non abbiamo fatto la battaglia sulle poltrone e i teramani hanno capito che la proposta di Maurizio Brucchi era quella seria, senza che i presidenti di Regione suonassero ai campanelli delle zie», ha detto il sindaco, al termine di una campagna elettorale segnata da diverse polemiche e in cui il centrosinistra aveva calato sul campo i big locali. «Io ho una squadra a Teramo che ha combattuto seggio dopo seggio. In città sono venuti i Cialente (sindaco dell’Aquila, ndr), i Lolli (esponente di spicco del Pd aquilano, ndr) che non si sono mai visti prima. Ha vinto la Teramo laboriosa», ha concluso Brucchi.

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