E arrivò il temuto giorno del “quizzone”: tra domande e elaborati la maturità volge (quasi) al termine

23 Giu 2014 10:53 - di Priscilla Del Ninno

Quasi maturi: all’alba del diploma manca ancora la penultima prova. Quella più temuta. Quella a incognite maggiori. L’angosciosissimo quizzone che la notte scorsa ha agitato il sonno dei 490 mila maturandi: l’ultimo ostacolo prima del traguardo che spalancherà le porte alle agognate vacanze estive. A differenza degli altri due scritti, infatti, elaborati dal Ministero dell’Istruzione, questo terzo test è stato elaborato specificamente dalle singole commissioni d’esame dei vari istituti allo scopo di dimostrare su carta la conoscenza delle nozioni base delle materie studiate nel corso dell’ultimo anno di scuola superiore.

L’esame, che verte su un massimo di cinque discipline, proporrà quesiti a risposta singola o multipla, ma può anche chiedere agli esaminandi di svolgere un elaborato sintetico strutturato a seconda degli indirizzi di studio. Come dire, insomma, di tutto un po’.

Dal famigerato quizzone, allora, i ragazzi potranno ottenere un massimo di 15 punti, e basta già raggiungere quota 10 per ottenere la sufficienza. Punti che andranno sommati agli altri già conseguiti con il tema di italiano e con la seconda prova di indirizzo. In totale, dunque, per gli scritti sono previsti fino a 45 punti, ripartiti tra le tre prove, e da aggiungere al punteggio (che ha un tetto massimo di 30 punti) dell’orale. Prova orale che comincerà con l’esposizione di fronte alla commissione di un argomento a piacere, per poi proseguire con l’interrogazione finale su tutte le materie studiate nel corso dell’anno. Quindi sarà vacanza: alle spalle resteranno timori e ansie da “giorno prima degli esami”. Il tam tam virale di voci e indiscrezioni sulle prove da affrontare. I social network intasati perché usati come confessionale digitale dei #quasiumaturi – come sono stati definiti dal Miur su Twitter – alla loro prima vera prova di studio e di vita. Le ore notturne passate insonni sui libri. I weekend di sole passati in clausura casalinga. Lo spettro della domanda sull’argomento che non si è arrivati a ripassare. Il dispiacere per la chiusura di un ciclo che, tra spensieratezza e impegno, crescita e maturazione, segna indelebilmente una stagione irripetibile della vita.

 

 

 

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