Domenica i ballottaggi. E il clima si scalda, con le ultime intese e gli ultimi scontri

4 Giu 2014 20:02 - di Franco Bianchini

Si scalda il clima politico in vista del voto di ballottaggio, alla ricerca di possibili apparentamenti che in molte città sono già stati sottoscritti: domenica 8 giugno saranno 17 i comuni capoluogo che riapriranno i seggi per il secondo tempo delle amministrative 2014.

Bari – La vittoria è sfumata per una manciata di voti al candidato sindaco del centrosinistra, Antonio Decaro, che si è fermato al 49,4%. Il suo avversario di centrodestra, Domenico Di Paola, ha ottenuto il 35,8%, staccando di molto l’esponente M5s Sabino Mangano, che non è andato oltre il 7,6%.

Foggia – Nessun candidato si è avvicinato alla soglia del 50%. Il candidato di centrodestra, Franco Landella, ha ottenuto il 32,4%, contro il 29,9% del candidato Pd Augusto Marasco. In vista del ballottaggio Landella ha firmato un accordo prima con Luigi Miranda, che al primo turno aveva conquistato 6.391 voti (7,65%), e poi con Lucia Lambresa che aveva ottenuto 1.482 voti ((1,77%). Marasco, di contro, ha chiuso l’accordo con l’assessore regionale al Bilancio, Leonardo Di Gioia (18,5%).

Biella – Anche qui Confronto incerto. Mauro Cavicchioli, del centrosinistra (Pd, Sel e Idv e due liste civiche), al primo turno (36,6%) ha raccolto solo 109 voti in più rispetto al sindaco uscente di centrodestra, Dino Gentile, al 36,1% (Fi, Lega Nord, Fdi, Destre Unite, Pensionati, Dc e altre 4 liste).

Vercelli – La candidata del centrosinistra Maura Forte (Pd-Scelta Civica) parte dal 35,4% e si è apparentata con lalista “Siamo Vercelli”, che al primo turno, candidando Alberto Perfumo, aveva ottenuto il 16,9% di voti.

Verbania – Nessun apparentamento per le due candidate, Silvia Marchionini (centrosinistra, con Pd, Sel, Comunisti Italiani) che parte con un vantaggio di quasi il 30% (46,9% contro 17,5%) e Cristina Mirella (centrodestra, con Fi, Lega e Fdi).

Potenza – Il ballottaggio fra Luigi Petrone (47,8%, Pd più 8 liste di centrosinistra) e Dario De Luca (16,7%, Popolari per Italia, FdI-An e “Per la città”) non lascia prevedere alcuna incertezza perché la vittoria di Petrone è data da tutti per scontata.

Teramo – Per soli 135 voti non è stato eletto al primo turno e ora, forte del suo 49,77% delle preferenze, il primo cittadino uscente di centrodestra, Maurizio Brucchi, si contenderà la poltrona da sindaco sfidando la candidata del Pd Manola Di Pasquale (25,12%). Nessun apparentamento per i due.

Pescara – Sono il sindaco uscente di c.destra, Luigi Albore Mascia, e il candidato di c.sinistra Marco Alessandrini, figlio del giudice Emilio (assassinato da Prima Linea nel 1979), a sfidarsi al ballottaggio a Pescara. Al primo turno Alessandrini aveva ottenuto il 43% dei consensi, Mascia il 22,83%.

Livorno – Sfida al cardiopalma nella città “rossa” per antonomasia, dove nacque il Pci nel 1921. Marco Ruggeri, già segretario Pd, consigliere regionale e capogruppo nell’assemblea toscana, ha il 39,9%, nonostante una coalizione con Sel, Idv, Livorno decide e Psi Confronto. Lo sfidante, l’M5S Filippo Nogarin, ingegnere aerospaziale, ha avuto il 19% e potrebbe far conto sul 9% preso dalla lista Buongiorno Livorno.

Modena – Altra città di fortissima tradizione di sinistra, che per la prima volta andrà al ballottaggio. Gli sfidanti sono Gian Carlo Muzzarelli (49,7%) e l’M5S Marco Bortolotti (16,3%). Nessun apparentamento ufficiale, anche se la Lega e Giovanardi hanno invitato gli elettori a sostenere il candidato M5S.

Perugia – Nel capoluogo umbro, che ha sempre eletto candidati di sinistra al primo turno, il sindaco uscente Wladimiro Boccali (Pd, Socialisti riformisti, Moderati e democratici, Prc-Pdci, Sel e Perugia dei valori) ha sfiorato il successo al primo turno con il 46,6%. Lo sfidante è Andrea Romizi, consigliere comunale uscente di Forza Italia, che ha avuto il 25,7% con Progetto Perugia, Ncd, Fdi e Perugia domani. Decisivi saranno gli elettori del M5S, visto che Cristina Rosetti ha avuto il 19,08%.

Terni – Nessun apparentamento ufficiale, al momento, tra il candidato di centrosinistra Leopoldo Di Girolamo (Pd più liste civiche), che può vantare il 46,8% e altri partiti nella sfida con l’esponente di centrodestra Paolo Crescimbeni (FI, FdI-An più liste civiche), forte del 20,2%.

Bergamo – Qui a battersi per lo scranno di sindaco saranno Giorgio Gori del centrosinistra (45,49%) contro l’ex primo cittadino di centrodestra, Franco Tentorio (42,1%).

Cremona – Gianluca Galimberti (sostenuto dal Pd, Sinistra per Cremona, Centro Democratico e alcune liste civiche) ha il 46%. Il sindaco uscente Oreste Perri (FI, Ncd, Fratelli d’Italia e liste civiche) è al 33%. La Lega Nord, che con Alessandro Zagni il 25 maggio aveva deciso di correre da sola, ha l’8,5%.

Padova – Altra sfida al fulmicotone: il candidato del centrosinistra, Ivo Rossi, fa affidamento sul 33,8% del primo turno; lo sfidante Massimo Bitonci, Ln, ha ottenuto il 31,4%.

Pavia – Alessandro Cattaneo, sindaco uscente di c.destra (Fi, Ln, Ncd, FdI, Pavia con Cattaneo,e Pavia città sicura) ha il 46,9%. Massimo Depaoli (Pd, Idv, e ‘Depaoli sindaco’) il 36,07%.

Caltanissetta – Sfidatra il candidato del centrosinistra Giovanni Ruvolo (Pd, Udc, Polo Civico), che ha il 46,3%, e Michele Giarratana, sostenuto da 3 liste civiche, che al primo turno ha ottenuto il 15,1%.

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