Delirio a Cinque stelle: Giarrusso evoca la ghigliottina per chi incassa le tangenti. E il M5S si spacca

5 Giu 2014 19:26 - di Redazione

«Io per quelli del Mose, dell’Expo e della Tav vorrei la ghigliottina. Ai vari Orsoni e Galan taglierei la testa. In Francia durante la Rivoluzione mica erano barbari, erano evoluti». Il delirio grillino stavolta ha il volto e la voce del senatore del Michele Giarrusso che alla Zanzara, su Radio 24, si spinge fino a evocare la pena di morte. «Con la ghigliottina – dice Giarrusso – la morte è più evocativa. Robespierre ha mandato la Francia nell’età moderna. Si sono sbarazzati di una classe parassitaria che viveva sulle spalle del popolo. Il popolo moriva di fame e loro banchettavano. Non esagero, sono sistemi che si ripetono». Il senatore insiste: «Noi abbiamo ricreato una classe politica parassitaria politica, lì c’erano i nobili oggi si chiama casta. Il taglio della testa significa galera. E non escono, invece noi abbiamo amnistia e indulto», conclude.

Una posizione che fa rizzare i capelli in testa perfino ai colleghi di Giarrusso. Uno di loro, il deputato grillino Walter Rizzetto, si chiede pubblicamente: Giarrusso ci fa o ci è? «Il M5S deve assumere una figura di forza di governo responsabile e moderata nei toni. Farci o esserci? M5S», scrive su twitter, postando parte delle dichiarazioni del senatore cinquestelle Michele Giarrusso che ha evocato l’uso della ghigliottina per arginare la corruzione.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *