De Girolamo: se sulle unioni gay romperemo con Renzi sarà solo per colpa sua, no alle fughe in avanti

19 Giu 2014 9:11 - di Redattore 54

Sulle unioni civili il Ncd aspetta Matteo Renzi al varco: se dovesse premere troppo sull’acceleratore, rendersi protagonista di “fughe in avanti”, allora una rottura sarà forse inevitabile ma – sottolinea Nunzia De Girolamo, capogruppo del partito di Alfano alla Camera – in quel caso sarà stato il premier a produrre lo strappo. Tradotto, significa che il Ncd non individua su questo il terreno più consono per chiudere con l’era Renzi. Anche se certo il ddl sulle unioni civili non convince. De Girolamo è consapevole dei rischi che il provvedimento porta con sé. “Ma io – assicura – ho una visione laica di questo problema, quando si affrontano questi temi la religione non c’entra”.

Cosa pensa il Ncd della famiglia?

Noi siamo per la famiglia composta da marito, moglie e figli. Però i diritti dei gay vanno riconosciuti. Se io fossi presidente di una regione farei subito un provvedimento per consentire a un convivente gay di assistere il partner in ospedale. Queste realtà esistono, non possiamo girarci dall’altra parte. È una questione di civiltà.

Anche concedere la pensione di reversibilità ai componenti di questo tipo di unioni affettive, come le chiama lei, è un fatto di civiltà?

In linea di principio sarebbe una norma giusta, per le unioni gay e per le coppie di fatto. Ma è chiaro che avrebbe dei costi per lo Stato e noi dobbiamo da un lato non minare la famiglia e dall’altro impedire abusi, come ad esempio la possibilità che gli anziani siano raggirati dalle badanti per ottenere una pensione. Occorre una riflessione accurata.

Nel disegno di legge sulle unioni gay del Pd si prevede anche la possibilità di adottare il figlio minore del partner. È d’accordo?

Credo che sia inutile, non lo trovo necessario, perché questo figlio ha già i suoi genitori. Anche su questo mi auguro un ampio dibattito, non si può imporre un punto di vista in modo dittatoriale perché ciascuno ha una coscienza per giudicare e anche nel mio partito ci sono sensibilità diverse. Ho molti amici gay, ad esempio, che non sono favorevoli all’omogenitorialità.

Vuol dire che lei per esempio ha una sensibilità diversa da quella di Giovanardi in materia?

Sicuramente, e penso che sia un bene per un partito questa ricchezza di sfumature.

Ma gli elettori di centrodestra la pensano come lei o come Giovanardi?

Se parliamo di elettori cattolici io credo che sia dovere di un cristiano riconoscere diritti alle persone, senza arroccarsi su posizioni passate ma senza snaturare il concetto di matrimonio. Io mi aspetto anche dal Papa un segnale riformista in tal senso.

Non temete di restare isolati dal resto del centrodestra visto che a gran voce, dalla Lega a Forza Italia passando per FdI, vi si chiede di uscire dalla maggioranza per ricostruire una coalizione alternativa alla sinistra?

Ma Alfano non pensa di costruire coalizioni con la sinistra, il nostro stare in maggioranza è una scelta per mettere in sicurezza il Paese. Poi le coalizioni si costruiscono su idee e programmi, non entrando o uscendo dai governi.

Però l’elettorato di centrodestra vi percepisce come una forza di centro alleata con la sinistra. Questo spazio potrebbe in futuro rivelarsi come una condizione incapacitante, non trova?

No, perché noi non vogliamo essere una forza di centro. Oggi c’è una situazione nuova. Con Renzi che occupa tutti gli spazi, anche lo spazio del centro e se noi non ci muoviamo occuperà anche lo spazio della destra. Dunque bisogna mettersi attorno a un tavolo senza fare la lista dei buoni e dei cattivi. Del resto anche Forza Italia sostiene Renzi sulle riforme, allora anche Forza Italia dovrebbe porsi la stessa domanda. Se loro consentono a Renzi di portare a termine le riforme sono anche loro di sinistra? Sono le vecchie categorie destra-sinistra, in questo contesto nuovo, a non reggere più.

Per lei è plausibile l’ipotesi Salvini come leader del centrodestra, anche se in pratica vi dice che siete comunisti?

Matteo Salvini mi è simpatico anche se poi si lascia andare a questo tipo di giudizi. Io non ho nulla di comunista. È stato molto bravo in campagna elettorale, molto comunicativo, ma i leader non si fanno né sul 4,4 per cento né sul 6 per cento. Io sono convinta che dovranno essere fatte le primarie e a quel punto vincerà il migliore.

 

 

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